Borgosatollo non entrerà nella rete «pro-vita»

di C.REB.
Bocciata la mozione pro-vita
Bocciata la mozione pro-vita
Bocciata la mozione pro-vita
Bocciata la mozione pro-vita

Borgosatollo non entrerà nella rete dei Comuni pro-vita. La mozione a sostegno della vita nascente, che auspica interventi mirati a favore delle gestanti in difficoltà economiche, non ha superato la strettoia del Consiglio comunale. Il documento - firmato dai consiglieri di minoranza Angelica Meucci, Gianpietro Venturini, Fabiana Usanza ed Agostino Scaroni - si è arenato contro il voto contrario della maggioranza. «Ci saremmo aspettati un segnale di apertura e la disponibilità di tutti a collaborare su un tema così sentito - sostiene con un certo rammarico Anna Meucci, portavoce del gruppo Prima Borgosatollo -. Abbiamo più volte ribadito che la mozione non aveva una valenza politica, ma alla fine abbiamo incassato il loro no». Il motivo? «Ci è stato risposto che il documento era incompleto e andava rielaborato. Noi siamo disposti a collaborare con la maggioranza per trovare una soluzione, ma avremmo gradito un voto di astensione e non una bocciatura, visto che in passato più volte ci siamo allineati per portare avanti tematiche condivise», aggiunge Angelica Meucci, che ribadisce «l’importanza di una mozione che vedeva, tra i vari punti, anche la necessità di una campagna informativa per le donne che affrontano una gestazione difficile a causa di presunte malformazioni del feto e sulle conseguenze legate a problemi di tossicodipendenza». «La mozione richiama valori condivisibili - osserva il sindaco Giacomo Marniga -: per questo volevamo aprire un confronto, anche all’interno della Commissione, per capire, rispetto al nostro territorio, che tipo di risposta concreta si possa dare. Vista l’importanza del tema, abbiamo chiesto alla minoranza di ritirare la mozione, che era palesemente una fotocopia di quella presentata in altri Comuni, proprio per calarla meglio nella nostra realtà». Il documento, spiega il sindaco, «si basava su eventuali iniziative da prendere in situazioni già critiche. Noi invece sottolineiamo l’importanza di analizzare il problema, per cercare di concentrarci sugli aspetti della prevenzione, e non del solo sostegno all’emergenza. Essendo un tema che riguarda tutti, abbiamo dato la nostra disponibilità ad approfondire l’argomento, ma un po’ a sorpresa la minoranza ha deciso di andare al voto. Così come è stata presentata - ribadisce Marniga -, senza un approfondimento a livello locale, la mozione ci sembrava mal posta e solo di natura partitica. Non vogliamo chiudere il discorso, anzi abbiamo teso una mano nel tentativo di fare le cose nel modo giusto, senza improvvisazione». La rete dei Comuni pro-vita si sta ampliando nel Bresciano. Capofila è stato Marone. Sono poi seguiti Prevalle, Flero, Cazzago, Castel Mella, Bagnolo, Ghedi, e Montirone, mentre a Palazzolo è stata bocciata. Iseo è andato oltre ipotizzando un sussidio di 160 euro per 18 mesi, per un totale di 2.880 euro, per le donne che decidono di rinunciare all’interruzione volontaria della gravidanza. Una misura che ha scatenato polemiche. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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