Barbe da record,
sfida benefica
a Bagnolo

di Luciano Scarpetta
Diego Bazoli detto il «Bazo»Una delegazione del «Bearded Brixia», il circolo che promuove la cultura delle barbe d’autore
Diego Bazoli detto il «Bazo»Una delegazione del «Bearded Brixia», il circolo che promuove la cultura delle barbe d’autore
Diego Bazoli detto il «Bazo»Una delegazione del «Bearded Brixia», il circolo che promuove la cultura delle barbe d’autore
Diego Bazoli detto il «Bazo»Una delegazione del «Bearded Brixia», il circolo che promuove la cultura delle barbe d’autore

Luciano Scarpetta «Io ho compiuto 34 anni, 4 invece la barba». Così parlò Diego Bazoli da Bovezzo. Magazziniere alla Centrale del Latte di Brescia, «il Bazo» che collabora con una radio privata, è diventato una celebrità tra i barbuti di ogni sorta della Penisola. COUNTRY, HIPSTER o punk, non importa: i suoi 70 centimetri di crescita naturale sono diventati da anni il riferimento per tanti appassionati del genere. Oltre che una passione la sua è uno stile di vita che troverà la vetta sabato prossimo alle 20 al pub El Forajido di Bagnolo quando da buon e autorevole anfitrione, Diego accoglierà i «bearded» vip in arrivo da ogni angolo della Penisola per partecipare a Brescia che barba 3.0. «La festa è ovviamente aperta a tutti perché abbiamo bisogno del sostegno di tanta gente perché l’obiettivo non è soltanto sfoggiare barbe da primato, ma anche divertirsi e fare del bene», afferma Diego Bazoli vincitore nazionale de La barba dell’anno 2016 e vice campione europeo nel 2018 all'Open European Beard and Moustache Championships a Tel-Aviv, mentre in compagnia dell’amico Marco Leggieri si sta dirigendo in aeroporto per partecipare a Minsk in Bielorussia all’ennesimo raduno europeo. SI, PERCHÉ DIEGO, oltre a tenere alto l’orgoglio barbuto della Leonessa, ha fondato in collaborazione con la Croce Rossa i Bearded Brixia, organizzazione no-profit nata ovviamente con la passione per la barba ma con un unico obiettivo: fare del bene e aiutare gli altri. «Promuovendo ad esempio eventi e feste come questa – racconta Diego Bazoli – raccogliamo fondi da destinare in beneficenza, in particolare all’associazione Maruzza che si occupa del reparto pediatrico oncologico dell’ospedale Civile di Brescia». Lo sguardo delle attività benefiche è rivolto sopratutto all’infanzia. Brescia che barba 3.0 non sarà quindi «solo» la festa barbuta più grande d'Italia, «la più chiacchierata, l'unica e l'originale», ma grazie al califfo Diego Bazoli aiutato dall'armata Bearded Brixia, al secolo Marco Leggieri, Maurizio Il Sala Vezzoli, Samuel Pasinetti, Alberto Bresciani, Diego Civera e Marco Bossoni, diventerà festa per tutti con area bimbi dedicata, musica dal vivo, danzatrici del ventre e molti altri ospiti. Un happening insomma in grado di soddisfare le aspettative di tutti. E POI? NEI PROSSIMI mesi Diego e i suoi amici continueranno a tenere alta la presenza bresciana nell’irsuto mondo di barbe & barbuti. Anche attraverso qualche contaminazione televisiva. Come qualche settimana fa a Tagadà su La7, nel programma pomeridiano con Tiziana Panella di approfondimento tra storie di attualità, cronaca e costume. Ma soprattutto su TV8: «Nello scorso autunno – racconta divertito – ho partecipato alla trasmissione “Guess my age” condotta da Enrico Papi in prima serata e a metà gennaio, sempre su TV8, al programma “Pupi e fornelli”, lo show condotto dal celebre cantante Pupo nel quale a sfidarsi sono concorrenti che sanno cucinare male». Per la cronaca l’hamburger preparato da Diego è stato cucinato peggio da un’altra concorrente, «ma ha vinto lo stesso la mia barba», precisa orgoglioso il «Bazo». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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