Andare dal medico? Peggio d’una roulette

di Massimiliano Magli
L’ambulatorio di medicina di base di Roccafranca
L’ambulatorio di medicina di base di Roccafranca
L’ambulatorio di medicina di base di Roccafranca
L’ambulatorio di medicina di base di Roccafranca

Se chiami dopo le 13 una vocina gentile ti dice che hai «toppato» e che a quell’ora non ti viene offerto nessun servizio. Se ci vai il martedì il medico non ti accoglie perché lo fa solo su appuntamento. Mercoledì non se ne parla, mentre giovedì, dalle 13 alle 14, si gioca al «lotto» sperando di non trovare una coda chilometrica nell’unica, brevissima fascia oraria a libero accesso. Sabato il libero accesso al medico di base offre più probabilità che imprevisti: tre ore di ricevimento dalle 9.30 alle 12.30, e lunedì è un altro giorno fortunato: dalle 16.15 alle 18.15 accesso libero. Ma non basta. È SEMPRE più una corsa a ostacoli il servizio di medicina di base a Roccafranca. Più che curare un’influenza, i pazienti rischiano di curare i nervi per le difficoltà che incontrano a farsi visitare. Colpa dei sanitari? Proprio no, la colpa è di un sistema di prenotazione che, a fronte delle continue supplenze del compianto dottor Luciano Galli, scomparso nel 2009 a soli 55 anni, ha finito per trasformarsi in un meccanismo infernale. La vicenda riguarda infatti uno dei tre medici di base attivi in paese, che ora è Sara Gritti, ma che, lo ripetiamo, è, insieme ai pazienti, la vittima e non la colpevole essendo l’ennesima sostituta temporanea di Galli. Bei tempi quelli in cui per cinque giorni alla settimana riceveva Galli, che si dedicava alle persone tutti i pomeriggi ma anche alla mattina, alternandosi tra lo studio dentistico e quello di «dottore». Un personaggio d’altri tempi a cui sono seguiti tempi bui. Oltre al restringimento delle fasce orarie si sono verificati casi sgradevoli, con pazienti novantenni che sono finiti in fondo all’orario di ricevimento semplicemente perché, pur essendo arrivati per primi, non avevano prenotato. Ma a quale numero? Bella domanda, perché oltre a cambiare medico, ogni volta gli ex assistiti del dottor Galli sono stati costretti ad aggiornarsi sulle modalità di accesso: chi garantiva l’accesso libero, chi pretendeva una e-mail, chi un sms sul telefono, chi una telefonata sul cellulare. Qualcuno ha pure attivato un servizio privato di prenotazione ormai fantasma; perché componendo lo 0550540542 ci si sente rispondere, ma gentilmente, che la società di gestione delle chiamate non ha più in carico il servizio di Roccafranca. Così ci si arma di pazienza e si trova finalmente un cellulare sulla bacheca dello studio, ma utile solo fino alle 13. «In un paese civile - commenta una assistita - una segreteria telefonica non va in vacanza, e soprattutto basterebbe una mail per chiedere un appuntamento, o ancora meglio un portale da visitare e in cui fissare con la dovuta privacy la propria visita. Attendiamo una risposta dall’Ats». •

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