Alloggi destinati ai
profughi in ostaggio
di degrado e rifiuti

di Valerio Morabito
L’ammasso di latte di vernici abbandonato in via Gavardina  L’eloquente stato di degrado Le tracce di rifiuti bruciati Il residence è diventato una sorta di discarica a cielo aperto
L’ammasso di latte di vernici abbandonato in via Gavardina L’eloquente stato di degrado Le tracce di rifiuti bruciati Il residence è diventato una sorta di discarica a cielo aperto
L’ammasso di latte di vernici abbandonato in via Gavardina  L’eloquente stato di degrado Le tracce di rifiuti bruciati Il residence è diventato una sorta di discarica a cielo aperto
L’ammasso di latte di vernici abbandonato in via Gavardina L’eloquente stato di degrado Le tracce di rifiuti bruciati Il residence è diventato una sorta di discarica a cielo aperto

Valerio Morabito Alla voce spreco di risorse pubbliche per strutture destinate ai profughi non figura soltanto la ex caserma Serini di Montichiari, dove il centro di accoglienza mai nato è costato alla collettività 1,2 milioni prima della decisione del Governo gialloverde di affossare definitivamente il progetto. Risale addirittura agli anni Novanta e alla gestione della prima ondata di richiedenti asilo, la storia dell’edificio in via Gavardina di Sopra a Calcinato. L’immobile con una serie di alloggi separati è stato costruito quasi 30 anni fa con fondi regionali in vista dell’accoglienza di migranti e in particolare degli albanesi in fuga dalla guerra civile. La gestione era stata affidata al Comune. Esaurita l’emergenza umanitaria, l’immobile si è progressivamente svuotato ed ora è deserto. L'ultimo inquilino è stato un marocchino temporaneamente sistemato in uno degli alloggi. L’immobile incastonato tra la Gedit e una delle sedi della Cartiera del Chiese è stato così progressivamente aggredito dall’incuria e dall’abbandono. Il giardino è diventato una sorta di discarica a cielo aperto immondizia. Ci sono rifiuti di qualsiasi genere. A segnalare lo stato di degrado al comitato «Calcinato basta odori» sono stati i residenti della zona che si lamentano per una situazione di incuria che pesa sulla qualità della vita del quartiere. NELLO SPAZIO verde sono accatastate decine di latte contenenti vernice, quindi rifiuti speciali che devono essere smaltiti al più presto. Poi ci sono porte in legno, neon, una miriade di lattine di cibo per cani, sacchi dell'immondizia che contengono svariati rifiuti. Ma non è tutto. Sì, perché è sufficiente volgere lo sguardo verso la discarica abusiva per rendersi conto che sono stati appiccati piccoli roghi per bruciare alcuni rifiuti. Tra l'altro, proprio vicino a dei piccoli garage, c'è abbandonata una Seat bianca. IL CASO APPRODERÀ presto in Consiglio comunale: le opposizioni hanno presentato un'interpellanza per fare luce sulla proprietà dell’immobile e sui motivi dello stato di abbandono in cui versa. CONSULTANDO le mappe catastali, l’edificio sarebbe annesso al patrimonio comunale. E dopo che l'ultimo residente ha lasciato l'alloggio tra i rifiuti, l'idea dell’Amministrazione civica sarebbe quella di abbattere queste casette che sono ormai diventate un punto di riferimento per chi smaltisce abusivamente rifiuti e potrebbero rappresentare anche un pericolo per la sicurezza pubblica. Prima però ci sarà da bonificare il giardino dai rifiuti. La demolizione sarà l’ultimo atto di una storia di spreco di denaro pubblico. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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