Abbandono di animali Adesso è emergenza

di C.REB.
Alcuni dei gatti tratti in salvo
Alcuni dei gatti tratti in salvo
Alcuni dei gatti tratti in salvo
Alcuni dei gatti tratti in salvo

Ancora gatti abbandonati per strada. Ad una settimana dal ritrovamento di una cucciolata di felini sulla strada Costa di Leno, sembra scattato «l’allarme rosso», almeno nella Bassa. Nei giorni scorsi una gatta e i suoi 4 piccoli di un mese sono stati «scaricati» a Milzanello. Le volontarie del Telefono Difesa Animali hanno recuperato mamma e gattini, che ora sono ospiti nella struttura di Capriano in attesa di essere curati dalle balie. Il giorno successivo un’altra segnalazione, questa volta in città, zona San Polo: un gattino abbandonato che miagolava disperato. PEGGIO È ANDATA ai tre gattini trovati lunedì mattina in un fosso a Montirone: due erano già morti e il terzo, in agonia, ha cessato di vivere pochi minuti dopo. I mici avevano pochi giorni: incapaci di muoversi, sono stati divorati da larve di mosche e formiche, che sono entrate da tutti gli orifizi. Infine, una gattina di circa 45 giorni è stata trovata, sempre lunedì, vicino ad un fosso a Bagnolo Mella. Recuperata dalle volontarie, fortunatamente sta bene. «In tutti i casi sono stati informati i Comuni. A Leno abbiamo contattato la Polizia locale e, per la città, lo Sportello Tutela Animali della Loggia. Ma la risposta è sempre la stessa: non sanno cosa fare e invitano le persone che segnalano gli abbandoni a rivolgersi alle associazioni - spiegano le volontarie di Capriano -. In pratica, siamo noi a dover sempre intervenire. In realtà, Ats e Comuni, in base alla legge 281/91, avrebbero il dovere di sterilizzare le colonie che vivono in libertà». Effettivamente «c’è un vuoto normativo - ammette Ats -. Nel piano della lotta al randagismo abbiamo iniziato un percorso, che si è bloccato a causa del coronavirus ma che confidiamo di portare avanti quanto prima. La proposta è proprio quella di sollecitare i Comuni a creare un protocollo di percorso per la presa in carico degli animali abbandonati attraverso accordi con i canili rifugio o i gattili. In realtà si tratta più di un incentivo, che di un obbligo». La questione di fondo insomma è la sensibilità più o meno marcata dei singoli amministratori. «L’abbandono degli animali è connesso alle loro frequenti gravidanze, che rendono estremamente difficile la collocazione di piccoli - sottolineano le volontarie del Telefono Difesa Animali -. Per sconfiggere la piaga del randagismo, la sterilizzazione si configura come l’unica soluzione possibile. Qualcuno sostiene che sia un intervento contro natura, ma anche allontanare i piccoli dalla madre, sopprimerli o condannarli ad una vita di sofferenze e di stenti è innaturale. In realtà, la sterilizzazione reprime solo la carica sessuale: gli animali conservano tutti gli altri istinti naturali quali la predazione, la sopravvivenza, il senso di protezione e la curiosità. Sterilizzare gli animali è una scelta consapevole e civile». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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