Arsenico nei
terreni, bonifica
d’emergenza

di Valerio Morabito
La diffida è scattata al termine dei controlli di Arpa Lombardia
La diffida è scattata al termine dei controlli di Arpa Lombardia
La diffida è scattata al termine dei controlli di Arpa Lombardia
La diffida è scattata al termine dei controlli di Arpa Lombardia

Adesso non ci sono più dubbi. La contaminazione di arsenico scoperta in un’area di 27 mila metri quadri a Gottolengo è stata provocata dai rifiuti abbandonati sul sito. Le conclusioni degli accertamenti hanno spinto la Provincia a diffidare i proprietari chiamati a una bonifica lampo.

 

ENTRO SETTE GIORNI dovranno presentare alla Ats un dossier sui provvedimenti adottati per contenere gli effetti dell’inquinamento e prima della scadenza di un mese redigere un piano di caratterizzazione, una sorta di carta di identità della natura dei rifiuti indispensabile per procedere alla bonifica. La contaminazione del sito in località Incidella, nel villaggio Franzoni si è sedimentata con il trascorrere dei decenni. I valori anomali di arsenico hanno spinto l’arpa Arpa a ricercare la fonte dell’alterazione: al di sotto di uno strato di terreno vegetale di circa 30 centimetri, sono venuti alla lucue rifiuti interrati costituiti in prevalenza da laterizi, plastica, ferro calcestruzzo, asfalto, vetro, pneumatici fuori uso e amianto. Lo smaltimento illegale di rifiuti, che ormai andava avanti dagli anni '70, ha provocato un profondo cambiamento nel terreno. A certificarlo i campionionamenti svolti dalle autorità che hanno accertato esuberi di arsenico superiori al livello di sicurezza. Per ricostruire il progressivo degrado dell’area sono state utilizzate anche delle foto aeree storiche che hanno testimoniato come i cumuli di scorie siano aumentati con il trascorrere del tempo.

 

GLI ACCERTAMENTI hanno stabilito un nesso tra la discarica abusiva e la contaminazione d’arsenico. Nel corso delle indagini effettuate i proprietari del terreno sono stati ritenuti i diretti responsabili della contaminazione, considerando che il terreno sotto osservazione è di proprietà di questa famiglia dal lontano 1971. Del resto è impossibile secondo la Provincia che non fossero a conoscenza di ciò che con frequenza veniva sversato nel terreno di loro proprietà nel corso degli anni.

 

LA PROVINCIA sulla scorta dell’istruttoria ha dunque diffidato i proprietari imponendo i tempi della bonifica. I destinatari del provvedimento potranno decidere di adempiere oppure di ricorrere al Tar.

 

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