Il Governo ha deciso di impugnare davanti alla Corte Costituzionale la recente riforma lombarda
dei servizi funebri e cimiteriali che introduce anche la possibilità di tumulare gli animali d’affezione nello stesso loculo del defunto o nella tomba di famiglia. «Una facoltà assolutamente estranea alla normativa statale in materia», si legge nella delibera del Cdm di ieri e che «contrasta in particolare con l’art. 50 del citato Dpr (285/1990, ndr), secondo il quale nei cimiteri sono ricevuti, quando non venga richiesta altra destinazione, i cadaveri delle sole persone».
Secondo il Governo, le disposizioni sui resti degli animali d’affezione «contrastano con i principi
fondamentali in materia di "tutela della salute", in violazione dell’art. 117, terzo comma, della Costituzione».
«È gravissimo che il governo abbia voluto impugnare la nostra legge sui servizi funerari e cimiteriali». Lo dichiara l’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera, annunciando che gli uffici della Regione «stanno già analizzando le contestazioni e preparando il contro ricorso per ribadire la correttezza dell’impostazione di una legge innovativa e coraggiosa».
«La stessa sepoltura degli animali - aggiunge - a seguito della cremazione e nel rispetto di normative specifiche, rappresenta la risposta a innumerevoli segnalazioni e richieste».