Perinetti avverte
Lopez: «Restare?
Confrontiamoci»

di Vincenzo Corbetta
Giorgio Perinetti, 69 anni, sarà il direttore sportivo chiamato a riportare subito in serie A il Brescia
Giorgio Perinetti, 69 anni, sarà il direttore sportivo chiamato a riportare subito in serie A il Brescia
Giorgio Perinetti, 69 anni, sarà il direttore sportivo chiamato a riportare subito in serie A il Brescia
Giorgio Perinetti, 69 anni, sarà il direttore sportivo chiamato a riportare subito in serie A il Brescia

Giorgio Perinetti si presenta come «uomo del fare più che del dire». Un manifesto programmatico. Ecco il nuovo direttore sportivo del Brescia in sede e al suo fianco non c’è Massimo Cellino che ieri ha festeggiato in famiglia i 64 anni.

Perinetti, benvenuto o bentornato a Brescia?
Per me venire a lavorare a Brescia è qualcosa di speciale. Questa è la città di mia madre, da adolescente qui ho passato tanti giorni spensierati. Adesso i giorni saranno meno spensierati, ma spero densi di soddisfazioni.

Lei ha trionfato negli ultimi 3 campionati di B con Siena, Bari, Palermo. Il segreto?
La squadra non vince mai da sola. Vince la società, vince il rapporto che si instaura con l’ambiente. Speriamo di creare questo clima, soprattutto di costruire una squadra che possa riconquistare subito la A: è l’obiettivo dichiarato.

Cellino approverà di sicuro.
Conosco Cellino da quando è entrato nel calcio. È un presidente navigato, di grande competenza calcistica, decisionista. Prende di petto le situazioni.

E a volte anche chi lavora con lui. In 3 anni sono passati 6 direttori sportivi, senza contare gli allenatori: Salerno, Castagnini, Marroccu. Non teme di fare la stessa fine?
A un presidente come Cellino non puoi raccontare favole, devi dare risposte rapide, soprattutto certe. È uno che non te le manda a dire e preferisco questo tipo di persone nei rapporti. Non vengo a Brescia per fare il fenomeno, ma a portare un contributo di idee e di esperienza. Il mio motto è «avanti sempre», non vivo di ricordi.

Che idea ha della squadra?
L’ho seguita molto in B. Aveva un gioco fluido. Quest’anno è andato diversamente in un campionato troppo diverso da tutti gli altri. La prossima sarà una B molto compressa, con tanti turni infrasettimanali, Bisognerà essere attrezzati.

Cellino dice: il gruppo dell’anno scorso con 2-3 inserimenti mirati. Concorda?
Il gruppo della promozione non è stato stravolto. Faremo il possibile per mantenerlo.

Lopez sarà ancora l’allenatore del Brescia?
Ho avuto un breve colloquio con lui. Lo conosco come professionista. M io devo capire, lui deve sapere. Ci vuole anche il tempo del confronto. Questo con Lopez è un passaggio che va fatto.

Quindi la sua conferma non è così sicura? 
Non ho dubbi che possa essere lui il tecnico, ma lascio aperta ogni possibilità. Senza confronto su idee e programmi, si può dire nulla.

Cosa le ha chiesto Cellino?
Di essere il suo consigliere, di portare miglioramenti. In questo senso Stefano Cordone sarà una risorsa importante. Io sono aperto ai giovani. Faggiano, ad esempio, ora è al Parma e Baccin all’Inter: gente che ha lavorato con me Mi auguro che anche Cordone possa crescere ma di sicuro lui può fare imparare molte cose pure a me.

E lei cosa chiede a Cellino? 
È il mio presidente, spero di condividere tutto con lui.

Che ruolo avrà Delneri?
In una telefonata ci siamo capiti al volo. È una persona di grande competenza, un tecnico di spessore. Può far crescere tutti i nostri allenatori, tracciare un percorso come ha fatto al Chievo.

Che tipo di contratto?
Biennale, ma la società può recedere dopo il 1° anno. Ma confido nella mia passione, nell’esperienza, nella voglia di dimostrare qualcosa di nuovo per restare a lungo a Brescia: lavorare qui è davvero speciale. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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