BRESCIA

Lavoro in nero:
chiuso laboratorio
cinese

Chiuso un laboratorio cinese clandestino. Gli uomini della Questura di Brescia sono entrati in un magazzino di via Voltolina in città dove hanno trovato sei operai impegnati nell’attività di cucitura, lavorazione e confezionamento di abbigliamento. I sei erano in regola con il permesso soggiorno, ma privi di contratto di lavoro. Il laboratorio, gestito da un 41enne cinese, non era in possesso di alcuna autorizzazione amministrativa per esercitare l’attività tessile. Tutti gli operai erano costretti a lavorare in condizioni precarie, sia in ambito igienico-sanitario che in quello sulla sicurezza sui luoghi di lavoro senza rispettare le prescrizioni in materia di contenimento del Coronavirus. Nella struttura, sono state scoperte numerose stanze abusive, alcune prive di finestre, nonchè una zona dedicata alla preparazione di pasti e un servizio igienico in precario stato di manutenzione e pulizia. Nei confronti del titolare è scattata la contestazione amministrativa per la violazione delle norme per l’emergenza epidemiologica da Covid-19 e l’attività è stata chiusa. «Si tratta di attività delittuose che pregiudicano la salute e il lavoro quali diritti costituzionalmente garantiti e pertanto devono essere colpite con assoluto rigore» ha commentato il questore di Brescia Leopoldo Laricchia.

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