LA SERATA.

«Una dichiarazione d'amore al calcio e a tutti i bresciani»

Federico Appiani (Bronzo), Claudia Brambilla (Perla), Carmine Marrazzo (Argento)
Federico Appiani (Bronzo), Claudia Brambilla (Perla), Carmine Marrazzo (Argento)
Federico Appiani (Bronzo), Claudia Brambilla (Perla), Carmine Marrazzo (Argento)
Federico Appiani (Bronzo), Claudia Brambilla (Perla), Carmine Marrazzo (Argento)

Alberto Armanini È stata la nostra dichiarazione d'amore al calcio bresciano, un impegno portato a termine contro mille avversità per un senso di dovere profondo nei confronti di un piccolo grande mondo da preservare.Dopo 140 giorni, una pandemia mondiale, il blocco totale dei campionati, delle persone, della vita per come la si conosceva fino a poco tempo fa, siamo giunti al tanto sospirato poker di verdetti. Mattia Mauri è il Pallone d'Oro 2019/20. All'ultima curva ha superato Nicola Dal Bosco. Carmine Marrazzo, invece, compie un autentico miracolo aggiudicandosi il secondo Pallone d'Argento consecutivo e la Scarpa d'Oro: un cannibale, mai nessuno come lui. Federico Appiani, bandiera della Virtus Manerbio, vince il Pallone di Bronzo. È il giocatore che più di ogni altro ha saputo incarnare l'essenza del premio, acclamato da tifosi, capitani e giurati. Infine il prestigio della Perla del Calcio. Dopo quattro anni di dominio incontrastato del Brescia, Claudia Brambilla spezza l'incantesimo e porta il trofeo a Lumezzane.

QUESTI QUATTRO magnifici calciatori si prendono il trono dei dilettanti dopo l'edizione più lunga, sentita e partecipata di tutte. Un pezzo di storia che mai sarà dimenticato.Tornare a festeggiare dopo mesi difficili era il proposito che i vertici di Athesis e la redazione di Bresciaoggi si sono imposti fin dall'8 marzo. Esserci riusciti ieri, sul palco del Coco Beach di Lonatonella serata presentata dal nostro Gian Paolo Laffranchi, è stata una vittoria di tutti: del giornale, dei protagonisti, del nostro calcio.

LO ABBIAMO FATTO per i lettori, i tifosi, gli appassionati, i capitani, i giocatori e tutte le persone che, a vario titolo, contribuiscono a rendere grande il calcio bresciano. «È stata un'edizione ricca di incognite e difficoltà che ha assunto nuovi significati man mano che passavano le settimane - afferma dal palco del Coco Beach il vicedirettore di Bresciaoggi Riccardo Bormioli - L'avvento del Covid-19 a pochi giorni dall'avvio dell'iniziativa ha rappresentato uno spartiacque decisivo. In quel momento, anche su spinta dei nostri lettori, abbiamo sentito il dovere di continuare con la rassegna per amore del calcio bresciano. Mentre Brescia soffriva, i Palloni e la Perla hanno restituito il sorriso a tutti gli appassionati che d'improvviso si erano trovati senza il loro sport. Il calcio non è una priorità di vita, ma uno dei significati dello sport è anche saper guardare oltre le difficoltà».

«LA RISPOSTA dei lettori, i nostri primi giudici, è stata commovente - aggiunge Vincenzo Corbetta, caposervizio sport di Bresciaoggi - Nonostante giorni difficili abbiamo sentito il calore di tutto il popolo del calcio bresciano, che si è stretto attorno ai nostri premi e ha spinto i giocatori sino alla finale e a questa serata. I capitani, poi, hanno dato un nuovo senso al tutto, portando per la prima volta una fetta di voti direttamente dal campo e dagli spogliatoi di tutte le squadre. La giuria ha completato il viaggio avvalorando le scelte che erano state prese lungo il percorso. Abbiamo un poker di vincitori del quale andare fieri, con un grazie a tutti coloro che hanno partecipato».

L'ULTIMA PAROLA sull'elezione dei migliori giocatori della stagione l'ha avuta la giuria di giornalisti, direttori sportivi e dirigenti federali, ma mai come quest'anno il suo peso specifico è stato considerevolmente ridotto in favore dei veri protagonisti del calcio: i giocatori.Per la prima volta, infatti, Bresciaoggi ha passato la palla ai capitani delle squadre bresciane. Tutti, indistintamente, hanno potuto esprimere le proprie preferenze sui finalisti scelti dai lettori. Dalla Serie D alla Terza, passando per il pianeta rosa del calcio Femminile, ogni squadra, attraverso il suo primo rappresentante in campo, ha potuto dire la sua.Nessun dubbio, infine, sulle scelte. Mattia Mauri ha prevalso per il modo dirompente in cui si è affermato con la Calvina dopo aver cavalcato il sogno del professionismo alla Feralpisalò. Carmine Marrazzo, un caterpillar, ha dimostrato a tutti cosa significa a 38 anni avere ancora fame di gol, di vittorie e di titoli. E poi Federico Appiani, un esempio positivo per tutti i giovani giocatori. Da vent'anni sognava di portare la sua Virtus Manerbio a rivincere un campionato. Ci è riuscito nell'anno più complicato, regalandosi una grande gioia. In ultimo - ma non ultima - Claudia Brambilla, la Perla, una novità che vincendo spalanca il cassetto dei sogni a tutte le giocatrici.

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