Quarenghi, il più forte
della squadra monstre

di Alberto Armanini
Cristian Quarenghi con il Pallone d’Oro di Bresciaoggi: la punta del Salò si rifà del 2° posto dell’anno prima
Cristian Quarenghi con il Pallone d’Oro di Bresciaoggi: la punta del Salò si rifà del 2° posto dell’anno prima
Cristian Quarenghi con il Pallone d’Oro di Bresciaoggi: la punta del Salò si rifà del 2° posto dell’anno prima
Cristian Quarenghi con il Pallone d’Oro di Bresciaoggi: la punta del Salò si rifà del 2° posto dell’anno prima

Anno domini 2004. Il giorno di Santa Lucia, France Football assegna il suo pallone d’oro ad Andrij Shevchenko. L’anno solare gli ha portato Scudetto e Supercoppa Europea, ma è l’onda lunga della finale di Manchester, vinta nel 2003, ad avere il peso specifico maggiore. DUE SETTIMANE DOPO, il 29 dicembre, nella redazione di Bresciaoggi si riuniscono i 20 giurati chiamati ad assegnare il secondo Pallone d’Oro del calcio bresciano. Ci sono 7 giornalisti, i presidenti Gian Paolo Dosselli (Aiac) e Andrea Bignotti (Direttori Sportivi), 8 direttori sportivi e 3 allenatori. Altrettanti sono i giocatori in nomination ma la sensazione è che non serva riunirsi per stabilire quello che tutti ritengono ormai un fatto assodato. Una squadra, più di tutte, ha monopolizzato le colonne del giornale negli ultimi 12 mesi. È il Salò di Roberto Bonvicini, un miracolo di rendimento, bel gioco e titoli. In meno di due settimane fa quello che nessuno è più riuscito ad eguagliare. Il 2 maggio vince il campionato di Eccellenza battendo in casa - e di questi tempi il nome non può che suscitare emozioni - i lodigiani del Codogno. I punti sono 73 in 34 gare: strapotere. Dieci giorni dopo, allo stadio Flaminio di Roma, ecco il capolavoro definitivo. Il Salò batte 1-0 il San Paolo Bari e si aggiudica di Coppa Italia Dilettanti. L’arbitro è Calvarese di Teramo, oggi in Serie A. Il double è da leggenda. Ecco perché la lista dei nominati è così marcatamente salodiana. Ben 6 su 20 sono, o sono stati nella prima parte di stagione, giocatori della squadra gardesana: Giordano Caini, Alessandro Cazzamalli, Paolo Ferretti, Stefano Franchi, Cristian Quarenghi e Nicola Ferrari, da poco passato al Lumezzane in Serie C. Non ci sono portieri. Gli altri difensori si riducono al solo Pierluigi Nicoli (Darfo Boario). Tra i centrocampisti sono invece nominati Fabio Bacchiocchi (Feralpi Lonato),Nicola Pasinelli (Rodengo), Andrea Poloni (Orsa) e William Rosset (Darfo). Gli attaccanti, capitanati dal campione in carica Andrea Bottazzi (Carpenedolo), sono George Dossou (Rodengo), Alberto Forbice (Castelcovati), Patrick Gatta (Castiglione), Carmine Marrazzo (Rodengo), Luca Molinari (Darfo), Ermanno Panina (Verolese) e Gianpiero Piovani (Chiari). I NOMI CALDI sono due: Quarenghi e Ferrari. Alla prova dei fatti, il secondo, 21 anni, trentino di Tione, paga il passaggio al Lume dove pure contribuirà alla salvezza realizzando 10 gol. Il «bomber tascabile», 25 anni, trentino di Darzo, secondo nel 2003, riscatta il bonus fedeltà al Salò. La giuria lo vota compatta: 13 su 20 gli danno il primo posto nelle preferenze, altri 3 lo mettono secondo. Non una votazione ma un plebiscito: 62 punti. Ferrari, che negli anni successivi giocherà a lungo in Serie B, chiude a 31. Terzo con 11 punti Ermanno Panina, un altro di cui si sentirà parlare a lungo. Bresciaoggi del 30 dicembre titola: Il giocatore più forte della squadra più forte. Ma è soprattutto il più umile. «Se potessi lo dividerei con tutti i compagni», assicura. Nel tempo Quarenghi è tornato spesso sul luogo del delitto. Ha fatto da giurato e ha partecipato ancora come nominato: «Una volta l’ho vinto, in due casi sono arrivato secondo e in altri tre sono entrato tra i primi 5 - ricorda -. Sono risultati che porto nel cuore». Bresciaoggi è nel cuore; Quarenghi, invece, è nella storia. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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