IL PREMIO

Perla del Calcio-Peri, binomio sinonimo di trionfo

di Anna Castoldi
Cristiana Girellli, 30 anni, con la Perla del Calcio 2015
Cristiana Girellli, 30 anni, con la Perla del Calcio 2015
Cristiana Girellli, 30 anni, con la Perla del Calcio 2015
Cristiana Girellli, 30 anni, con la Perla del Calcio 2015

Anna Castoldi Se il Brescia, nelle parole del suo capitano Veronique Brayda, è la società con la «s» maiuscola, Cristian Peri è il direttore sportivo con la «d» maiuscola. Occhio attento, cuore appassionato, ha scoperto alcuni dei maggiori talenti del calcio femminile italiano: la fuoriclasse Girelli, l'inarrestabile Cernoia, l'effervescente Sabatino. Col presidente Giuseppe Cesari, Peri è stato il primo a credere in questo sport: una fiducia premiata da innumerevoli vittorie, tra cui quella, per quattro anni di fila, della Perla del Calcio. «Una grande soddisfazione - dichiara il ds - anche se Il merito è tutto delle ragazze». Dalla nascita del premio cinque anni fa, sono state 4 biancazzurre a imporsi: Cristiana Girelli, Martina Rosucci, Daniela Sabatino e Chiara Massussi. «Ma non voglio essere egoista - sottolinea Peri -. In futuro se fossero premiate ragazze di altre società saremmo contenti e pronti ad applaudirle. Apprezzo questa iniziativa perché dà visibilità al nostro sport. Bresciaoggi è sempre stato in prima linea per il calcio femminile: ci segue da tanti anni, da quando il Brescia era la punta dell'iceberg del movimento. È l'unico giornale in Italia ad assegnare un premio del genere: per questo è importante averlo nel nostro palmares». Scorrendo i nomi delle vincitrici si può capire il valore della Perla: «Se guardiamo le classifiche del premio, ai secondi e ai terzi posti troviamo Cernoia, Gama, Bonansea. Oggi protagoniste con la nazionale e con le squadre più forti d'Italia». Allo stesso tempo, Peri è lieto che quest'anno altre squadre contendano il titolo al Brescia: «Le prime quattro candidate vengono da quattro squadre diverse: buon segno, vuol dire che tanta gente si interessa al calcio e legge il giornale». In questi anni le cose sono cambiate: «Un tempo c'eravamo solo noi: tutte le ragazze che volevano giocare a calcio chiedevano al Brescia. Non potendo accogliere tutte, dovevamo fare delle selezioni, così qualcuna era costretta a rinunciare. Ora tanti altri club stanno creando il proprio settore giovanile. Le società devono aiutarsi a vicenda». UNENDO le forze il calcio femminile potrà sperimentare una vera crescita, passando «dalle 20mila tesserate di oggi alle 300mila della pallavolo. Lì è normale avere una società dedita esclusivamente al femminile: oggi, nel calcio, non è così». Eppure la Federazione ha spinto le squadre maschili a creare un settore femminile. «È un'imposizione - conclude Peri -. Le società di A che credono nel calcio femminile le conto sulle dita di una mano». Il Brescia, non smetterà mai di crederci. «La rosa per il prossimo anno è pronta al 90%. L'obiettivo sarà la Serie B». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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