I PROTAGONISTI

Lanzone, cuore Atletico Dor: «Ecco le mie Perle»

di Andrea Turla
Katia Lio: con Nicola Serena è la portacolori dell'Atletico Dor nella corsa alla Perla del Calcio
Katia Lio: con Nicola Serena è la portacolori dell'Atletico Dor nella corsa alla Perla del Calcio
Katia Lio: con Nicola Serena è la portacolori dell'Atletico Dor nella corsa alla Perla del Calcio
Katia Lio: con Nicola Serena è la portacolori dell'Atletico Dor nella corsa alla Perla del Calcio

«Le singole perle rispecchiano tutta la squadra»: ci tiene a sottolinearlo Alessandro Lanzone, direttore sportivo dell’Atletico Dor, la formazione femminile bresciana nata all’inizio di questa stagione e impegnata nel campionato di Promozione fino allo stop imposto dal lockdown.

DUE LE CANDIDATE Perle della sua rosa: Nicola Serena, che era già stata selezionata in una precedente edizione del concorso, e Katia Lio, tra le più votate in carica. Vincendo uno dei bonus settimanali da 300 punti, Lio ha riempito d’orgoglio le sue compagne e lo stesso Lanzone. «Katia ha un grande carisma, è una trascinatrice. Incarna lo spirito della nostra squadra: un gruppo di ragazze che hanno deciso di rimettersi in gioco». Lio era stata ferma per molto tempo a causa di un grave infortunio alla spalla; alcune sue compagne hanno giocato in passato, altre hanno sperimentato il calcio a sette e qualcuna viene da altri sport. Tutte, però, hanno raccolto la sfida lanciata la scorsa estate da Lanzone. «La nostra società, il Real Dor, accarezzava da tempo l’idea di affiancare a quello maschile un settore femminile. Il presidente Michele Delmedico è un appassionato: sul campo del Real Dor, a Sant’Eufemia, ha potuto seguire da vicino le gesta delle straordinarie calciatrici del Brescia in Serie A, che nella stagione 2017/2018 si allenavano sui campi del nostro centro sportivo». È nata così l’idea di creare una squadra che potesse fare da punto di riferimento per le giovani calciatrici dei quartieri limitrofi di Brescia, «dando la possibilità alle ragazzine di San Polo e Sant’Eufemia di giocare a calcio. Per la verità il settore giovanile è ancora in costruzione: avevamo organizzato un open day per il 7 marzo, ma con la pandemia abbiamo dovuto annullare tutto in attesa di tempi migliori».

LA PRIMA SQUADRA comprende ragazze dai vent’anni in su, con qualche veterana sopra i trent’anni. «Abbiamo allestito il gruppo in tempi brevissimi. La stagione non è stata facile: abbiamo avuto una quantità di infortuni, che hanno sguarnito il nostro comparto difensivo costringendoci a ribaltare l’assetto della formazione. Poi abbiamo sbagliato tante partite, ma non rimprovero nulla alle ragazze: ci hanno sempre messo tanta passione. Nel complesso l’esperienza è stata molto positiva e incoraggiante».

IN POCO TEMPO Lanzone si è innamorato del calcio femminile. «Le ragazze verrebbero all’allenamento anche in stampelle: ho notato un entusiasmo e una volontà mai viste nel calcio maschile. E pensare che prima di cominciare in molti mi dicevano: “Avrai una bella gatta da pelare“, alludendo al presunto carattere difficile delle donne. Nulla del genere: sono stato molto contento. Con le ragazze ho un ottimo rapporto e ci sentiamo spesso, anche in questo periodo». Lanzone segue da anni il concorso della Perla del calcio. «Mi interesso a tutto il calcio femminile bresciano. Tra le candidate merita moltissimo Simona Muraro, che ho conosciuto come allenatrice della scuola calcio della Bagnolese: con i bambini è fantastica e come giocatrice non scherza di certo. Vedo bene anche Massussi, la Perla in carica che quest’anno potrebbe riconfermarsi e centrare un fantastico bis». C’è stima anche per le ragazze del Lumezzane: «Una società che, come noi, sperimenta da quest’anno il settore femminile: ne ammiro impegno e serietà. Ma ovviamente tifo per le mie ragazze».

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