Cittadinanza, se i doveri infrangono un sogno

Il sindaco di Pontoglio ci ha ricordato che diventare italiani non è un diritto, ma un privilegio da conquistare. Per la seconda volta in due anni ha negato la cittadinanza a un’immigrata in Italia da più di 20 anni, ma che non parlava, nè comprendeva la nostra lingua. Qualcuno obietterà: c’è gente nata in Italia che inciampa nella sintassi e nei congiuntivi. Ma il caso di Pontoglio è diverso, perchè si tratta di donne che con ogni probabilità, per questioni culturali etniche, vengono emarginate dai processi di integrazione dai parenti. Un’aggravante che non può essere ignorata, ma portata alla luce. Mio zio emigrato in Germania, dopo il turno di lavoro, frequentava la scuola serale di tedesco. Non voleva diventare cittadino di Monaco, ma solo spezzare l’isolamento a cui erano sottoposti tanti lavoratori italiani. Un aneddoto che merita una riflessione.

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