Ambiente

Lago di Garda invaso dai pesci Siluro: «Divorano tutto, bisogna intervenire»

di Stefano Joppi
I pescatori sportivi chiedono aiuto. Gavazzoni: «Serve un coordinamento interregionale per poterli contenere»
Un pesce siluro pescato sul Garda
Un pesce siluro pescato sul Garda
Un pesce siluro pescato sul Garda
Un pesce siluro pescato sul Garda

L’ultimo, di circa quattro chili, l’ha catturato alcuni giorni fa, ma ormai non è più una novità pescare il pesce siluro nel lago di Garda con le reti a maglie pesanti.

Lo afferma Michele Meritano, pescatore professionista di 56 anni di Peschiera, che aggiunge: «L’anno scorso in gennaio in una sola uscita tra punta Grò e Sirmione ne ho pescati un quintale e mezzo. Lo sanno tutti che stanno proliferando, ma finora non è stato fatto alcun intervento per ridurne la presenza nel Benaco», dice preoccupato.

«Il pesce siluro è una specie alloctona invasiva del Garda», interviene Filippo Gavazzoni, vice presidente della Comunità del Garda e assessore di Peschiera da sempre grande cultore della fauna ittica gardesana. «La prima catalogazione ufficiale nel Benaco risale al 1988, quando alcuni esemplari di 2-3 chili furono catturati a Peschiera nelle reti per le anguille dai pescatori della Cooperativa Lugana».

Specie molto resistente

Gavazzoni spiega che il siluro è una specie molto resistente, in grado di sopravvivere in acque a bassa concentrazione di ossigeno, a elevata torbidità e inquinate. «Possiede “armi” per adattarsi quasi ad ogni condizione, prevalendo così su altre specie», continua. «Inoltre cresce velocemente, raggiungendo un metro entro il quinto anno e due metri in quindici anni».

Il Siluro è un predatore in grado di cibarsi di ogni specie ittica e non solo. Mangia per aspirazione, aprendo la grande bocca priva di denti. Non è pericoloso per l’uomo, ma viste le dimensioni, potrebbe creare apprensione incontrandolo in acqua.

Ma com’è arrivato nel lago di Garda? «È poco probabile sia giunto dal Mincio: la diga di Salionze funzione dal 1960 e ha fermato ogni risalita», riprende Gavazzoni.

Caccia al «mostro»

Facile quindi pensare a un’immissione volontaria. Anche perché non mancano gli estimatori. «C’è gente che ha fatto di tutto per far proliferare il Siluro nel nostro lago», interviene con veemenza Maurizio Scarmigliati, presidente dell’Unione Pescatori sportivi del Garda (Ups) che raggruppa tredici associazioni espressione delle tre sponde del Benaco. «Cosa li ha spinti? Beh, vuoi vivere l’ebbrezza di pescare un simile “mostro” nel lago anziché lungo fiumi anonimi. Basta fare un giro sul web per vedere quanti estimatori ha questo pesce che ha il potere di spezzare la catena alimentare nel Garda se non si procede quanto prima ad arginarlo».

Le possibili soluzioni

Lui un’idea su come fare ce l’ha. «Ci potrebbe essere un intervento delle regioni del Garda per mettere in campo iniziative per contenerne la proliferazione. Acquistando reti con maglie grosse da dare alle associazioni di pesca per catturare il Siluro e incentivare con contributi i pescatori che si dedicano alla sua cattura».

D’accordo Filippo Gavazzoni: «L’eradicazione, per una specie simile, ormai acclimatata nel Garda, è pura utopia ed è inutile considerarne la possibilità», afferma. «Un monitoraggio-contenimento invece è una possibilità da portare avanti, attraverso un coordinamento interregionale. Se si decidesse di agire in tal senso, da un problema potrebbe scaturire un'opportunità: sarebbe interessante reclutare gli stessi pescatori per azioni di contenimento. I pescatori gardesani hanno mezzi e conoscenze per farlo», afferma.

«Veneto, Lombardia e Trentino, per competenza, avrebbero la possibilità di affinare un rapporto di collaborazione con i pescatori di professione, prevedendo una quota da investire per azioni di contenimento e di tutela della biodiversità. Questa ipotetica collaborazione potrebbe da un lato garantire un potenziale reddito ai pescatori di professione, nei momenti di minor o nulla redditività. Dall’altro, le loro azioni di contenimento, andrebbero evidentemente a beneficio di tutto l'ecosistema». 

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