Un’altra
«ombra»
sull’autostrada

di Cinzia Reboni
L’autostrada della Valtrompia continua a far discutere:  già fissata l’apertura dei cantieri, ma il costo dell’opera resta un’incognita
L’autostrada della Valtrompia continua a far discutere: già fissata l’apertura dei cantieri, ma il costo dell’opera resta un’incognita
L’autostrada della Valtrompia continua a far discutere:  già fissata l’apertura dei cantieri, ma il costo dell’opera resta un’incognita
L’autostrada della Valtrompia continua a far discutere: già fissata l’apertura dei cantieri, ma il costo dell’opera resta un’incognita

A pochi mesi dall’annunciata e sospirata apertura dei cantieri, il costo dell’autostrada della Valtrompia resta una variabile impazzita. Nonostante la stipula del contratto, infatti, per l’esecuzione dei lavori Anas e il gruppo Salini (Salc-Carena) non hanno ancora fissato il corrispettivo definitivo dell’opera. L’impresa ha ribadito che per rispettare i canoni del progetto originario servono 280 milioni, e che nonostante il ridimensionamento della larghezza del tratto di raccordo in galleria, con i 155 milioni offerti da Anas - più la rivalutazione, calcolata in circa 9 milioni - rischia di lavorare in perdita. A sua volta Anas, come già annunciato dalla Provincia, si è detta disponibile a un ritocco al rialzo, ma non oltre i 213 milioni. LA COMPLESSA «spending review» sull’opera è emersa nel corso dell’audizione sulla bretella Concesio-Sarezzo convocata ieri in Regione alla presenza di Dino Vurro, tecnico responsabile area Nord Ovest di Anas, e dei rappresentanti delle imprese Salc e Carena. «Un’audizione inconcludente, che ha rimarcato i limiti di un’opera inutile - osserva Ferdinando Alberti del Movimento 5 Stelle - Mi ha meravigliato che su un tema così importante non fossero presenti altri consiglieri bresciani. Abbiamo appreso che gli ultimi dati ufficiali sulla viabilità risalgono a 18 anni fa, e Anas ha ammesso di “farsi bastare” quelli dello studio effettuato da Aib. Un’assurdità. Salini ha affermato che in caso di un giusto rimborso per rinunciare all’appalto, lo prenderebbe seriamente in considerazione». Il costruttore ha rivelato che lavorerà in perdita, considerato che i 213 milioni proposti da Anas coprirebbero al massimo i costi. L’unica spinta ad accettare l’incarico «è che comunque un’impresa deve lavorare, e l’appalto dell’opera fa curriculum». Sulla scelta pesa anche la prospettiva di realizzare in futuro il raddoppio del tratto in galleria: il progetto esecutivo dell’intero tracciato dovrebbe essere redatto entro luglio 2019. Ma «non c’è nessuna certezza che si passerà da 2 a 4 corsie - osserva Alberti - Come M5S abbiamo chiesto ad Anas di riferire al ministero di far partire una proposta per la risoluzione e il ritiro del progetto. Se anche si dovessero pagare 20 milioni di risarcimento per il mancato appalto, sarebbe comunque più conveniente che buttarne via più di 200 per un’opera inutile». Di parere diametralmente opposto il consigliere regionale Pd Gianantonio Girelli: «L’opera finalmente partirà. Su questa vicenda chiediamo però che chi si dichiara sempre contrario si metta nei panni dei cittadini che ogni giorno percorrono le strade della Valtrompia». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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