L’anno del Fausti Beato
si chiude con una vernice

La cerimonia estiva del Guglielmo dedicata al Beato Fausti
La cerimonia estiva del Guglielmo dedicata al Beato Fausti
La cerimonia estiva del Guglielmo dedicata al Beato Fausti
La cerimonia estiva del Guglielmo dedicata al Beato Fausti

Sarà Brozzo di Marcheno a ospitare domenica un gran finale speciale dell’anno che gli artiglieri bresciani hanno dedicato al beato Giovanni Fausti, membro storico del loro corpo prima che gesuita. La conclusione sarà rappresentata da un libro con cui l’Associazione nazionale artiglieri d’Italia, e in particolare la federazione di Brescia del presidente valtrumplino Adriano Pedersini, hanno voluto onorare il loro commilitone.

Il religioso marchenese è uno dei quattro beati della storia del corpo: gli altri sono il sacerdote Francesco di Bruno, nobile piemontese dell’800; Andrea Bordino, artigliere cuneese conducente muli prigioniero sul Don dicentato fratel Luigi della Consolata nel dopoguerra, e Teresio Olivelli, ufficiale della Tridentina in Russia, nella Resistenza a Brescia dal ’43, redattore del Ribelle, autore della preghiera che tutti i partigiani conoscono e fucilato dai tedeschi.

L’anno scorso i compagni d’arma erano a Scutari il 5 novembre per la beatificazione, e la domenica dopo a Brozzo, in accordo parrocchia e Comune, per la cerimonia celebrativa animata da decine di gagliardetti. Sono stati anche sul Guglielmo a luglio per la benedizione del ritratto di bronzo del beato nella cappella del Redentore, e domenica alle 16 a Brozzo si ritroveranno davanti all’elementare a lui dedicata: poi il corteo, la messa e la vernice del libro «Verso una realtà che non tramonta: figure di artiglieri testimoni autentici del Vangelo»; 150 pagine in grande formato frutto di meticolose ricerche. Adesso rimane un ultimo obiettivo: una sezione d’arma in alta Valtrompia dedicata a Fausti. E.BERT.

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