Il decollo della nonna volante «Realizzo il sogno di una vita»

di Marco Benasseni

Marco Benasseni I sogni sono desideri... anche a 85 anni. Lo sa bene la nonna volante Rina Botticini, che ieri ha potuto realizzarne uno che custodiva nel cassetto da tutta la vita. Grazie al personale della casa di riposo Beretta di Gardone, ha spiccato il volo a bordo di un biposto pilotato da Davide Turelli, direttore della scuola Vittoria Alata di Cizzago. Rina, originaria di Zanano, ha vissuto per 55 anni a Gardone e da 5 mesi è ospite della Beretta. Durante un colloquio con la psicologa ha esternato il desiderio di volare. «LO SOGNAVO da quando ero bambina - racconta - Mi trovavo in montagna quando ho visto un aereo planare a bassa quota e il pilota passando ha salutato tutto il gruppo. Un momento che non ho mai dimenticato. Parlando con la psicologa che segue gli ospiti ho raccontato questo mio sogno e da lì è partito tutto». Operatori ed educatori hanno preso contatti con la scuola di volo, mentre Rina, che ha qualche difficoltà a camminare, ha iniziato a prepararsi in palestra. «Durante il volo non ho avuto per nulla paura - aggiunge - Ero un po’ agitata, non direi emozionata perché era un momento che aspettavo da una vita. Il pilota ci ha messo del suo per farmi sentire a mio agio: è stato molto rassicurante, abbiamo chiacchierato e mi ha descritto i luoghi che stavamo sorvolando». Rina è decollata alle 10 dal campo scuola, per poi volare sopra il lago di Iseo, il monte Guglielmo, la Valtrompia e il lago di Garda. All’atterraggio è stata accolta dai famigliari, dalla psicologa e dagli operatori dell’Rsa. Dopo una breve sosta all’aviosuperficie di Cizzago, la nonna volante è rientrata a Gardone accompagnata dai figli Luisa, Emanuela e Achille, dalla nipote Monia e dalla nuora Beatrice. I nipoti Donato, Gabriele, Giacomo e Nicola, che non hanno potuto essere presenti, hanno però voluto ringraziare chi ha organizzato la giornata. Un sogno lungo 75 minuti. «Rina era tranquillissima, durante il volo abbiamo chiacchierato e mi ha raccontato la sua vita - spiega Turelli - Una dottoressa che lavora alla casa di riposo di Gardone è sposata con uno dei nostri addetti, e venendo a conoscenza del grande desiderio di Rina si è prodigata affinché il sogno diventasse realtà. Un anonimo benefattore si è fatto poi carico dei costi». «Volevo visitare Roma, e l’ho fatto, volevo vedere Gigliana, il paese dove è nata mia madre, e mi ci hanno portato. E ora ho potuto volare», conclude Rina. • Ha collaborato Cinzia Reboni

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