Fiorella e Sergio, il sogno di una casa è realtà

di Marco Benasseni
La grande cucina dell’appartamento «domotico» allestito alla PieveAlcuni degli accorgimenti che permettono a Fiorella di scrivereL’assistente famigliare della Cvl Teresa con Sergio e Fiorella
La grande cucina dell’appartamento «domotico» allestito alla PieveAlcuni degli accorgimenti che permettono a Fiorella di scrivereL’assistente famigliare della Cvl Teresa con Sergio e Fiorella
La grande cucina dell’appartamento «domotico» allestito alla PieveAlcuni degli accorgimenti che permettono a Fiorella di scrivereL’assistente famigliare della Cvl Teresa con Sergio e Fiorella
La grande cucina dell’appartamento «domotico» allestito alla PieveAlcuni degli accorgimenti che permettono a Fiorella di scrivereL’assistente famigliare della Cvl Teresa con Sergio e Fiorella

Fiorella e Sergio hanno realizzato il loro piccolo grande sogno: essere indipendenti in una casa tutta loro. Grazie a un progetto di cohousing della cooperativa Cvl di Lumezzane, che li ha sostenuti e guidati fino alla meta.

Il 12 novembre scorso è stata Fiorella Elmetti a varcare per prima la porta del nuovo appartamento a fianco della canonica della Pieve. Fino ad allora viveva in famiglia, con tutti i limiti e i disagi di una casa non concepita per ospitare disabili. Il primo giugno a farle compagnia è arrivato Sergio Piardi, che prima alloggiava nella comunità socio sanitaria «Felice Saleri», sempre gestita dalla cooperativa. Ad aiutarli nelle faccende di tutti i giorni c’è Teresa, l’assistente familiare accompagnata dal cane Argo.

LA NASCITA del progetto per un appartamento condiviso è della stessa Fiorella, cofondatrice della Cvl, che voleva essere maggiormente autonoma nei limiti della sua disabilità. «Erano anni che ne parlavamo con il presidente Giulio Pellegrini, ma c’erano altre priorità, come gli investimenti per la ristrutturazione dei servizi. Finalmente è arrivato il nostro turno. La vita è quella di sempre, ma ora posso uscire senza avere bisogno di troppa assistenza - spiega - La vecchia casa non aveva spazi adeguati, poi c’erano le scale quindi avevo sempre bisogno dell’assistenza di due persone». Fiorella oggi ha a disposizione un moderno appartamento al piano terra circondato da un ampio cortile, inoltre la casa è dotata di dispositivi a misura di disabile che possono essere gestiti tramite iPad. La camera in cui vive è particolarmente tecnologica e le permette di coltivare le sue passioni, tra cui la scrittura. Grazie a una postazione attrezzata riesce a scrivere per il mensile Il Punto e a lavorare a delle sceneggiature che poi si trasformano in spettacoli teatrali.

Sergio, che fino a poche settimane fa viveva in comunità, è particolarmente presente nelle attività organizzate dalla cooperativa.

Partecipa al progetto musicale, collabora nella gestione del Chiosco al Parco Caldera e aiuta gli alpini a spillare birre durante le feste. È anche un valido aiuto nello svolgimento di alcuni lavori d’ufficio per la direzione della comunità «Felice Saleri».

Per lui l’autonomia e l’indipendenza sono sempre stati gli obiettivi da raggiungere e oggi si può dire soddisfatto. Anche la sua camera è attrezzata di computer per permettergli di chattare e vivere i social come momenti di svago e di comunicazione con altre persone. Infine, ma non meno importate, aiuta Teresa nella gestione della casa e nelle faccende domestiche.

«PER ARRIVARE a questo risultato - spiega il coordinatore Ilario Trivella - abbiamo steso un progetto ben specifico su Sergio. Per la valutazione delle abilità personali abbiamo introdotto il metodo Icf per stabilire degli obiettivi di miglioramento che poi vengono monitorati».

Durante questa fase di valutazione a Sergio è stato chiesto di concertarsi per migliorare la cura di sé e l’attenzione nel seguire la terapia medica prescritta. Insomma, per dimostrare di avere l’autonomia necessaria e guadagnarsi l’indipendenza, ha seguito un preciso percorso.

Fiorella, Sergio e Teresa basano la rispettiva convivenza su un concetto estremamente semplice, ma al contempo molto importante: l’aiuto reciproco. Come a dire: le mie risorse potrebbero esserti utili, le tue risorse potrebbero rispondere alle mie esigenze, mettiamole insieme.

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