Da bottega popolare ad asilo Cento anni sempre sul pezzo

di Edmondo Bertussi
L’asilo gestito dalla Famiglia Marchenese
L’asilo gestito dalla Famiglia Marchenese
L’asilo gestito dalla Famiglia Marchenese
L’asilo gestito dalla Famiglia Marchenese

Unanimità di vedute nelle scelte fatte dai soci e conti in ordine, anche se a fatica. La storica Famiglia Marchenese, oggi (da qualche anno) società cooperativa onlus, si avvia su queste basi verso l’anno del suo primo secolo di vita; con l’aggiunta di un entusiasmo rimasto intatto. Nata come tante altre come «cooperativa di consumo» non appena finita la Grande guerra, in tempo di fame e miseria, era apparsa in un paese che contava meno di mille abitanti. Il 22 giugno del 1919, davanti al notaio Arnaldo Legnazzi di Gardone, si ritrovarono 68 capifamiglia con don Pietro Granelli, coadiutore della parrocchia: fondarono la «cooperativa di consumo per...l’acquisto in via più diretta possibile e la distribuzione a soci e non di generi alimentari, bevande, articoli di vestiario...avuto riguardo, non solo al minor prezzo, ma anche alla miglior qualità». Per decenni i soci raggiungevano il negozio e la cooperativa faceva loro credito: il saldo arrivava a fine mese con la paga della fabbrica o con la vendita del raccolto a fine stagione. Nel 1933 la coop acquista col Comune l’immobile nel centro; poi amplia l’edificio: macelleria ed emporio. Negli anni ’70 arrivano i primi supermercati, guarda avanti e cambia pelle, e alla fine del 2000 diventa onlus per la «gestione di servizi sociali ed educativi», vende la propria parte del fabbricato al Comune, accantona tutto il ricavato e prende in carico, in un edificio del municipio, che è socio sovventore, la materna «Beato Tovini» fondata nel 1907. La storia ha insomma riunito le due realtà figlie dell’associazionismo cattolico, e oggi la onlus continua a fare il suo mestiere con presidente Mario Bonini, vice Loretta Gitti e consigliere Adalgisa Freddi, tutti espressi dalla parrocchia dei santi Pietro e Paolo (ente giuridico), Comune (socio sovventore) e soci eredi dei fondatori e nuovi. Revisore unico è Giuseppe Fai, che opera gratis da anni. ATTUALMENTE ha 12 dipendenti a tempo parziale e pieno indeterminato e una direttrice didattica, Debora Zanini, succeduta alla storica Nerina Contrini. I bambini oscillano sempre attorno ai cento, con una classe primavera. Presentando il bilancio 2017, il presidente ha annunciato che l’asilo rimarrà quest’anno aperto tutto il mese di luglio con 42 bambini già iscritti, sempre per rispettare gli scopi statutari di sostegno alle famiglie. Venendo ai conti, che pareggiano in 342 mila euro con uno stato patrimoniale di 281 mila, il presidente ha ricordato che a fronte della diminuzione negli anni del contributo del Comune, la gestione a fine anno sarebbe stata addirittura in leggero utile. Si è poi deciso di iniziare a tagliare tra i crediti quelli inesigibili, dopo aver portato a buon fine anche azioni legali contro chi ha fatto il furbo. •

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