Caino, depuratore in tilt: colpa dello sversamento di prodotti chimici

di M.BEN.
Il corso del Garza fra Caino e Nave ancora vittima dell’inquinamento
Il corso del Garza fra Caino e Nave ancora vittima dell’inquinamento
Il corso del Garza fra Caino e Nave ancora vittima dell’inquinamento
Il corso del Garza fra Caino e Nave ancora vittima dell’inquinamento

All’origine degli odori provenienti dal fiume Garza che da Caino scende verso Nave non ci sarebbero guasti al depuratore, bensì degli «ingressi anomali». Lo ha reso noto Asvt (Azienda servizi Valtormpia), che ha in gestione l’impianto, per rispondere alle lamentele dei cittadini che nei giorni scorsi avevano sollevato la questione. «Come già anticipato ad Arpa e Provincia di Brescia - si legge sul sito del Comune - si comunica che nella notte tra il 17 e il 18 marzo si è verificato un malfunzionamento al depuratore di Caino, causando lo sversamento di fanghi attivi nel fiume Garza». I fanghi attivi sono la massa batterica specificatamente idonea a depurare gli inquinanti contenuti nei reflui civili. Dal primo pomeriggio di lunedì sono cominciati lavori di ripristino per il corretto funzionamento del depuratore. Ma all’origine della sostanza fangosa e maleodorante che ad inizio settimana ha riempito il fiume ci sarebbero degli sversamenti a monte dell’impianto. Non c’è quindi nessuna rottura del depuratore, bensì degli sversamenti chimici che hanno creato una crescita atipica di fanghi attivi poi finiti nel fiume. Tra i primi ad accorgersi del problema sono stati i tecnici della Cartiera Fenotti che utilizzano l’acqua del Garza per la produzione. «L’ORIGINE del problema è stato il conferimento di prodotti chimici non congrui - precisano dagli uffici di Asvt - riversando nel depuratore una combinazione diversa da quella prevista per il tipo di trattamento i fanghi crescono ed escono dall’impianto arrivando direttamente nel fiume Garza, senza però arrecare danni all’ambiente. A parte qualche odore fastidioso». Il gestore ora sta svuotando e pulendo le vasche di ossidazione e sedimentazione per poi reintrodurre fango buono e far ripartire il processo. Il caso è stato reso noto ad Arpa e Provincia che sono a conoscenza della scelta di by-passare l’impianto finché le vasche non saranno sistemate. Sono anche stati eseguiti dei campionamenti che permetteranno di risalire alla tipologia di inquinante e quindi individuare il punto di sversamento.

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