Valsabbia sparita dalle carte La Regione rimedierà in fretta

di Mila Rovatti
Con tutta la valle è sparita anche la Rocca d’Anfo
Con tutta la valle è sparita anche la Rocca d’Anfo
Con tutta la valle è sparita anche la Rocca d’Anfo
Con tutta la valle è sparita anche la Rocca d’Anfo

Il neo assessore al Turismo della Regione, Lara Magoni, è talmente neo che, prevedibilmente, non sapeva ancora nulla dell’esito diremmo infelice di un progetto avviato ovviamente molto prima dell’inizio del suo mandato. E alla nostra richiesta di un commento, in prima battuta non ha potuto che dirsi mortificata per la sua momentanea impreparazione e aggiungere che questa dimenticanza (che in realtà non sarebbe tale) le sembrava grave. Poi si è documentata in tempo reale, e ha ricontattato Bresciaoggi assicurando che il problema verrà rapidamente superato con la realizzazione di nuovi materiali promozionali che includeranno anche la Valsabbia (e la Valtrompia; altra grande assente). Milano, insomma, cercherà di tamponare presto la falla aperta con la distribuzione agli info point lombardi di una travel map (Bresciaoggi ne ha riferito nei giorni scorsi) nella quale della valle e dell’Eridio, compresa la Rocca d’Anfo su cui il Pirellone ha investito, non c’è traccia. UN TAGLIO (ma gli autori lo definiscono diversamente) che ovviamente ha lasciato l’amaro in bocca, e che colpisce, tra le altre cose, anche per la collocazione del monte Maniva in un punto imprecisato vicino alla Franciacorta, e per la citazione di «quattro grandi laghi» lombardi. Ma non erano di più? Tra gli ottimisti, che comunque in questi giorni hanno avuto una crisi di identità, è nato il dubbio che forse a qualcuno avesse deciso di spostare il loro paese in Trentino. Rimane comunque Wikipedia a confermare che L’Eridio è uno fra i più importanti laghi lombardi. E chi non si fida di internet può sempre fare un salto ai Musei vaticani o a Firenze, nella sala delle carte geografiche di Palazzo Vecchio, in cui mappe del Cinquecento certificano che il lago d’Idro Rocca d’Anfo sono esistiti. Dopo averci scherzato sopra, alludendo alla volontà della Regione di ridurre l’Eridio a un serbatoio iniziando col cancellarlo dalle cartine, ai valsabbini è rimasto lo sconforto per una operazione mal riuscita che rischia di vanificare sforzi e investimenti per il turismo. «Qui ci starebbe una denuncia per danno d’immagine», dice Sergio Rizzardi, presidente del Gruppo sentieri attrezzati, uno che vive di dettagli e precisione e che non riesce a spiegarsi come possa essere successo un simile inconveniente. Continuando con un «cartine da buttare e cartografi da licenziare» trova inaccettabile che siano spariti il lago e pure la Rocca d’Anfo in cui il suo gruppo ha investito migliaia di ore di lavoro gratuite. Per qualcuno poi è difficile non pensare alla malafede: «È vergognoso che l’ente Regione Lombardia commetta un tale errore - commenta Gianluca Bordiga dell’associazione Amici della Terra -. Qualunque sia la natura del fatto esprimo la mia indignazione e quella del gruppo: chiederemo quanto prima un incontro con l’assessore competente». La malafede viene naturalmente esclusa dai rappresentanti di «Explora», la struttura che ha curato la pubblicazione che parla di «uno strumento di sintesi e semplificazione delle principali attrazioni che per ragioni di scala non poteva permettere la visualizzazione di tutti gli elementi geografici», e annuncia appunto «un adeguamento dei materiali». •

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