Spazi dimenticati e industria Largo a rilancio e occupazione

di Massimo Pasinetti
L’ex calzaturificio di Villanuova che sarà riqualificato
L’ex calzaturificio di Villanuova che sarà riqualificato
L’ex calzaturificio di Villanuova che sarà riqualificato
L’ex calzaturificio di Villanuova che sarà riqualificato

Una vecchia area industriale dismessa esce dal degrado e torna a essere parzialmente produttiva, mentre un’azienda pronta a traslocare per la fame di spazi trova l’intesa col Comune, si allarga e crea nuove occasioni di occupazione. È un doppio e ottimo risultato quello ottenuto a Villanuova. La prima parte della svolta positiva riguarda l’ex calzaturificio Export (la dicitura completa era Calzaturifici Export riuniti), chiuso da circa trent’anni. «Per noi una delle sfide è rappresentata dalla lotta al degrado urbano - ricorda il sindaco Michele Zanardi -. Per questo è importante che un’area abbandonata da così tanto tempo, al di la del fiume Chiese rispetto all’asse viario, ora venga recuperata. In passato c’era l’idea di sostituire un fabbricato dismesso che creava solo problemi con una zona a valenza principalmente residenziale, ma questa scelta avrebbe creato problemi di tipo soprattutto viabilistico. Poi, di recente, con la proprietà si sono affinate le richieste adatte a risolvere il problema del Comune e a scongiurare le possibili perdite economiche per la proprietà». DA QUESTO confronto tra amministrazione comunale e proprietà del fabbricato è arrivata una risposta concreta, con la richiesta di trasformare il fabbricato abbandonato in un deposito autorizzato per camper e natanti con annesso servizio di assistenza. Il Comune ha detto si, e ora è già in corso la manutenzione ordinaria di area e fabbricato, che presto torneranno alla vita attiva sostituendosi all’attuale situazione di degrado. Diversa la situazione relativa alla «Sipla stampaggio», una realtà del gruppo Rbm che ha siti produttivi anche a Nave (due) e a Polaveno. Lo stabilimento villanovese è interamente dedicato alla produzione, per stampaggio a iniezione, di componenti e accessori in plastica, e occupa complessivamente un’area di 3.500 metri quadri; 3.000 coperti. «L’azienda - riprende Zanardi - sarebbe stata costretta ad andarsene da Villanuova perché non aveva più spazio sufficiente a disposizione. Ci siamo allora incontrati con la proprietà e abbiamo deciso di accogliere la richiesta. Così si darà risposta anche alla necessità di nuova occupazione sul territorio, che è di Sipla ma anche di noi amministratori». Oggi la fabbrica dà lavoro a una sessantina di lavoratori, in maggioranza donne, e con l’ampliamento potranno avvenire nuove assunzioni: uno degli obiettivi della giunta. •

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