Piccola fauna a rischio La Valsabbia farà «tris» attorno al lago di Bongi

di P.BAL.
A Barghe vengono posati 500 metri di barriera salvarospi
A Barghe vengono posati 500 metri di barriera salvarospi
A Barghe vengono posati 500 metri di barriera salvarospi
A Barghe vengono posati 500 metri di barriera salvarospi

A passo di corsa, visto che ormai le nozze dei rospi stanno iniziando, la posa delle barriere a protezione dei Bufo bufo di Barghe proseguirà anche nei prossimi giorni; ma il tempo stringe anche per quella che diventerà la terza operazione di salvataggio della Valsabbia: quella approvata e finanziata dalla Comunità montana, da Enel Green Power e dal Comune, tutte realtà alle quali va il grazie dei promotori del Progetto rospi, e legata al lago di Bongi, sul territorio di Mura. IN QUESTO caso si fanno i conti con i tempi di consegna di barriere in plastica riciclata a lunga durata e picchetti su misura prodotti da un’azienda specializzata (ebbene sì, esiste e si chiama «Aco»), poi la posa avverrà, come a Barghe, a cura dei volontari del paese (Alpini, Protezione civile, pescatori e cacciatori) col sostegno delle guardie ecologiche della Valsabbia e col gentile via libera dei proprietari dei terreni ottenuto dalla mediazione del sindaco. Quando tutto sarà pronto si organizzerà anche una uscita notturna con i ragazzini della scuola elementare, i quali informati in classe sui contenuti di questa operazione hanno già realizzato bellissimi disegni da appendere lungo la strada per invitare gli automobilisti a non investire gli anfibi. Il progetto Bongi è nato di fatto la scorsa primavera, in seguito a un sopralluogo delle Gev che avevano contato ben 350 esemplari di rospo comune (e alcune salamandre comuni) uccisi dal traffico notturno sulla strada che costeggia il bacino artificiale mentre raggiungevano l’acqua per riprodursi. Ne è nata una mobilitazione che ha visto anche il fondamentale contributo dell’erpetologo Vincenzo Ferri, in pratica l’inventore del Progetto rospi a livello nazionale, il quale ha prima effettuato uno studio sul campo per individuare le specie di anfibi e rettili presenti e stimarne la consistenza, e poi ha presentato alla commissione conservazione della Societas Herpetologica italica la proposta di dichiarare il lago di Bongi e i dintorni «Area di rilevanza erpetologica» a valenza regionale. La qualifica è arrivata, sulla base della presenza di sette specie di anfibi e rettili: rospo comune, rana temporaria, salamandra comune, due specie di lucertola (Podarcis muralis e Lacerta bilineata) e due di serpenti: il biacco (Hierophis carbonarius) e una biscia d’acqua (Natrix natrix helveticus).

Suggerimenti