Muore dopo la lite,
processo in
corte d’assise

di Mario Pari
Processo al via in corte d’assise il prossimo 2 ottobre
Processo al via in corte d’assise il prossimo 2 ottobre
Processo al via in corte d’assise il prossimo 2 ottobre
Processo al via in corte d’assise il prossimo 2 ottobre

Una spinta, durante una discussione, avrebbe innescato una catena di eventi finita in tragedia. Chi l’avrebbe data nega d’averlo fatto, ma nel frattempo è stata rinviata a giudizio con l’accusa di omicidio preterintenzionale. LA VICENDA nella ricostruzione accusatoria ha inizio a Preseglie il 31 ottobre 2015. In una zona agricola del paese si accende una discussione tra F.F. e una compaesana. Questioni di confini, a quanto si è appreso, discussioni nei campi che possono diventare un ricordo sin dalle ore successive. Quel giorno però tutto va diversamente. F.F., 71 anni, cade a terra - secondo quanto sostiene l’accusa - in seguito a una spinta della donna. La caduta in realtà potrebbe risolversi con conseguenze limitate o nulle. Invece, a pronunciarsi, in merito, sarà la corte d’assise di Brescia. L’anziano F.F. dopo essere caduto nei campi viene portato all’ospedale di Gavardo, visitato e poi dimesso. Le sue condizioni, però, non migliorano; così è costretto a tornare in ospedale, in questo caso alla Poliambulanza di Brescia, dove il suo cuore cessa di battere il 9 novembre, quindi nei giorni immediatamente successivi alla caduta. Il pm Michele Stagno aveva chiesto l’archiviazione del fascicolo, ma moglie e figlie del defunto si erano opposte attraverso il proprio legale, l’avvocato Luca Dagnoli. Dal legale è stato evidenziato nel corso del procedimento che il consulente del pm aveva concluso che la morte di F. F. era da «ricondurre ad un meccanismo traumatico indiretto, realizzatosi al momento del trauma lombare». Si sarebbe trattato quindi di un «contraccolpo». L’effetto si sarebbe propagato tragicamente fino alla testa. NEI CONFRONTI della donna è stata disposta l’imputazione coatta: ieri si è tenuta l’udienza preliminare davanti al gup e il giudice Luca Tringali ha disposto il rinvio a giudizio dell’imputata che dovrà dumque presentarsi davanti alla corte d’assise, seconda sezione, il 2 ottobre prossimo. É un vicenda certamente complessa, quella che dovrà essere esaminata dalla corte. Sempre ieri la moglie e le figlie di F.F. si sono costituite parti civili. E l’accusa è decisamente pesante: la donna, con la spinta che è accusata d’aver dato, sarebbe andata oltre le proprie intenzioni. Ma senza la spinta non si sarebbe innescato il «contraccolpo» a sua volta all’origine del decesso, secondo il consulente dell’accusa. Quello che accadde tra i campi a Preseglie nell’ottobre 2015 sarà quindi al centro del giudizio della corte d’assise di Brescia chiamata a pronunciarsi su quella che, se tutto venisse confermato, sarebbe una banale lite finita in tragedia. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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