Mercato e polemiche:
bocciato
lo spezzatino

di Alessandro Gatta
Non piace a clienti e ambulanti la nuova disposizione del mercatoLa decisione definitiva solo dopo la fine dei lavori per il collettoreNelle vie adiacenti proseguono gli scavi per la posa delle tubazioniDisagi inevitabili anche per i tanti habitué del mercato settimanale
Non piace a clienti e ambulanti la nuova disposizione del mercatoLa decisione definitiva solo dopo la fine dei lavori per il collettoreNelle vie adiacenti proseguono gli scavi per la posa delle tubazioniDisagi inevitabili anche per i tanti habitué del mercato settimanale
Non piace a clienti e ambulanti la nuova disposizione del mercatoLa decisione definitiva solo dopo la fine dei lavori per il collettoreNelle vie adiacenti proseguono gli scavi per la posa delle tubazioniDisagi inevitabili anche per i tanti habitué del mercato settimanale
Non piace a clienti e ambulanti la nuova disposizione del mercatoLa decisione definitiva solo dopo la fine dei lavori per il collettoreNelle vie adiacenti proseguono gli scavi per la posa delle tubazioniDisagi inevitabili anche per i tanti habitué del mercato settimanale

Puntuale ormai da decenni, domani a Gavardo è il consueto giorno del mercato settimanale. Ma dai primi di novembre qualcosa è cambiato, eccome: impossibile non accorgersi dei lavori per il nuovo acquedotto, arrivati ormai in piazza Aldo Moro (dove rimarranno almeno fino a gennaio). Così come è impossibile non notare la nuova disposizione dei banchi dei mercatali, a conti fatti suddivisi in tre poli (due più grandi e un terzo più piccolo): sperimentale, per ora, e dunque funzionale ai lavori in corso. Ma che potrebbe ancora diventare definitiva, chissà: è stato uno degli ultimi cavalli di battaglia dell’amministrazione poi decaduta, e fonte di una discussione lunga più di un anno (e non senza roventi polemiche).

A UN PASSO dallo spostamento definitivo, tutto rimandato: all’appello manca ancora un ultimo passaggio in consiglio comunale. Il Commissario straordinario Anna Pavone ha rassicurato gli animi agitati dei commercianti, per il momento: il mercato sarà diviso in tre fino alla fine dei lavori, poi si vedrà. Questi mesi saranno dunque un test importante, anche dal punto di vista amministrativo. Gli oltre 150 banchi del mercato gavardese (il più grande della Valsabbia) sono ora disposti con un primo (e piccolo capannello) affacciato proprio sulla rotonda, poi gli altri ricollocati in via Stazione, nel tratto compreso tra via della Ferrovia e il cimitero, e gli altri lungo via Schiave. E sono bastate poche settimane (domani sarà la quarta volta che il mercato è diviso) per amplificare i malumori che già negli ultimi mesi erano stati anticipati dalle varie associazioni di categoria. «È come se i mercati fossero due, e così non può funzionare - ci raccontano dai banchi alimentari di via Schiave - perché la gente o viene di qua o va di là: nessuno si sogna di fare avanti e indietro, magari con le borse piene. E poi ci sono problemi di parcheggio, problemi a entrare e uscire, problemi di posizionamento perché c’è già chi è fuori dalle righe di oltre due metri. Ma così stiamo e così ci arrangiamo: la speranza è che sia davvero una soluzione temporanea».

NON LONTANO dal Simply c’è chi è rimasto nella stessa posizione: «A noi è andata meglio di altri - spiegano i mercatali - ma anche a rimanere dove siamo stati per anni, la differenza si vede. Di positivo questa divisione non ha nulla, e non ha senso dividere il mercato dopo più di 30 anni. Ovvio che se ci fanno spostare per i lavori, va tutto bene: ma che non sia una scusa per lasciare tutto così anche dopo la chiusura dei cantieri». Presto per dire se gli incassi siano in calo, ma tra un banco e l’altro le sensazioni sono condivise: «Chi parcheggia di qua, viene a far la spesa di qua. E viceversa: quindi qualche cliente l’abbiamo già perso». E invece i clienti? Una signora in via Schiave s’infervora: «Con questi lavori siamo disperati, io per fare il giro della piazza devo andare fino a Sopraponte. E a nessuno piace il mercato fatto così». Un’altra assidua frequentatrice rincara la dose: «Sembra che abbiano messo tutto a casaccio, senza un ordine preciso, con banchi vicini che non c’entrano nulla l’uno con l’altro. L’unica soluzione secondo me è trovare un grande parcheggio, e metterli di nuovo tutti insieme». Se ne riparlerà dopo i lavori. Per ora, avanti così.

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