Lifting «alpino» per la rupe della Rocca

di Massimo Pasinetti
I volontari al lavoro lungo la rupe ai piedi della Rocca di SabbioGli interventi di pulizia lungo la parete che sovrasta il Vrenda
I volontari al lavoro lungo la rupe ai piedi della Rocca di SabbioGli interventi di pulizia lungo la parete che sovrasta il Vrenda
I volontari al lavoro lungo la rupe ai piedi della Rocca di SabbioGli interventi di pulizia lungo la parete che sovrasta il Vrenda
I volontari al lavoro lungo la rupe ai piedi della Rocca di SabbioGli interventi di pulizia lungo la parete che sovrasta il Vrenda

Olio di gomito e la consueta abnegazione. Nei giorni scorsi un gruppo di 80 alpini, al lavoro per quasi 1.000 ore, ha tirato a lucido la rupe della Rocca di Sabbio, tornata finalmente sicura e gradevole alla vista. Tutto ha preso il via dalla richiesta del sindaco Onorio Luscia alle penne nere del paese, guidate da Piergiacomo Pasini, che ha preso il posto di Rudy Baruzzi. «La richiesta - spiega Pasini - è stata accolta ed è iniziato l’iter che, passando per la sezione Montesuello di Salò di cui facciamo parte, ha portato al semaforo verde per i lavori, che hanno visto impegnati 30 alpini della protezione civile Ana di Salò guidati da Angelo Bertini, 26 rocciatori arrivati da Bergamo guidati da Claudio Giudici e 23 alpini del nostro gruppo». Sotto i ferri, in particolare, il lato della rupe che si affaccia sul torrente Vrenda. «Dopo la fase preparatoria di messa in sicurezza di chi operava, abbiamo iniziato a tagliare tutti gli arbusti per poi gettarli nel fiume, dove altri volontari li recuperavano per portarli al trituratore del Comune. Sulla riva opposta al Vrenda sono state tagliate tre piante pericolanti». L’OPERAZIONE, resa difficile dall’intrico di rovi e dalla pendenza (i rocciatori lavorano di solito in verticale, qui si andava invece a sbalzi) ha avuto anche un momento di paura quando un rocciatore di Sarnico ha accusato un malore e ha reso necessario l’intervento dell’eliambulanza. «Fortuna che, resosi conto di quello che gli stava accadendo, è sceso dalla parete è si è spostato in piazza Rocca, dove era posteggiata l’ambulanza di supporto». Quando si è accasciato davanti a lui c’erano quindi i volontari con il defibrillatore alla mano, che con il massaggio cardiaco lo hanno rianimato. Il 62enne è poi finito al Civile in elicottero in codice rosso, è stato operato e ora è fuori pericolo. Un battesimo del fuoco impegnativo insomma per il neo capogruppo degli alpini di Sabbio, soddisfatto sia perché l’operazione, che l’ultima volta era stata fatta nel 2012 per le Decennali, si è conclusa al meglio, sia perché una vita è stata salvata. «Un grazie particolare lo dobbiamo ai rocciatori bergamaschi e a tutti i volontari che hanno collaborato». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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