La guerra alle slot: il Comune è il primo a blindare gli orari

C’è anche Roè Volciano nell’elenco dei Comuni che stanno cercando di rendere più difficile il gioco d’azzardo legale. Lo testimonia una ordinanza del sindaco Katia Vezzola che limita gli orari di funzionamento delle slot machine: la prima del genere sul territorio della Valsabbia diventata operativa con lo scopo evidente di intervenire sul grande tema della ludopatia. LA SVOLTAdi Roè prende le mosse da un percorso avviato nel 2014, anno in cui molti amministratori locali hanno aderito al Manifesto dei sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo: «Questa è allo stesso tempo la tappa finale di un percorso - spiega Vezzola - ma anche l’inizio di una effettiva e concreta azione di contrasto di questa piaga sociale che colpisce in particolare le fasce più deboli. Prima di questo provvedimento, per due anni abbiamo partecipato, insieme ad altri 11 municipi valsabbini, ai progetti “La vita non è solo un gioco” e “Fuori dal gioco”, entrambi curati dai Servizi sociali della Comunità montana della Valsabbia. Finanziati dalla Regione, hanno sensibilizzato la gente e i giovani verso la creazione di un gruppo di mutuo aiuto che ha sede proprio a Roè Volciano». Poi è arrivata l’ordinanza, che limita gli orari in cui gli «apparecchi di intrattenimento e svago con vincita in denaro» (così li definisce l’articolo 110, comma 6, del Testi unico delle leggi di pubblica sicurezza) installati nelle sale di gioco e nei bar autorizzati possono funzionare. Le fasce orarie ammesse sono quelle dalle 7.30 alle 9.30, dalle 12 alle 14 e dalle 19 alle 21. «La scelta di questi orari - continua Katia Vezzola - deriva dall’aver verificato che sono i migliori per contrastare il gioco, visto che sono spesso dedicati a famiglia e tempo libero. Certo, un’iniziativa isolata non basta se altre realtà non ci seguono. Per questo l’appello ad agire l’ho rivolto anche ai miei colleghi sindaci di un territorio in cui si registra un aumento del 10% della spesa per il gioco d’azzardo». •