Infanzia e disabilità: nasce il modello Gavardo

di Alessandro Gatta
La sperimentazione partirà dalla scuola dell’infanzia  Quarena:  sei i bimbi disabili inseriti nel progetto
La sperimentazione partirà dalla scuola dell’infanzia Quarena: sei i bimbi disabili inseriti nel progetto
La sperimentazione partirà dalla scuola dell’infanzia  Quarena:  sei i bimbi disabili inseriti nel progetto
La sperimentazione partirà dalla scuola dell’infanzia Quarena: sei i bimbi disabili inseriti nel progetto

Un esperimento unico in Italia, che abbandona l’approccio classico, ovvero il rapporto uno a uno tra studente disabile e insegnante di sostegno, per abbracciare invece un approccio collettivo, che coinvolga anche i compagni di classe, il corpo docenti e i genitori. È questo in estrema sintesi il protocollo sperimentale che potrebbe rivoluzionare le modalità dell’assistenza ad personam per i bambini con disabilità, sperimentato per la prima volta quest’anno alla scuola dell’infanzia Giovanni Quarena, nell’ambito del progetto «NeW» (acronimo di nuove esperienze di welfare), promosso dal Comune in tandem con la cooperativa «La nuvola nel sacco». SARANNO sei i bambini disabili che frequentano la materna e che saranno coinvolti: per la prima volta non saranno più affiancati da un assistente ad personam nel mondo classico, ma saranno seguiti da un’equipe composta dagli educatori, dall’insegnante di sostegno, dal referente della scuola per il progetto. L’equipe lavorerà sul singolo bambino, sulle sue capacità e specificità di apprendimento, ma soprattutto - fanno sapere dalla coop - «sull’intera classe, per favorire l’inclusione degli alunni disabili nel gruppo». E un ruolo fondamentale lo avranno le famiglie, «chiamate a partecipare attivamente, in quanto massime esperte delle caratteristiche peculiari dei propri figli, dei limiti, delle capacità, dei sogni e delle ambizioni». Il bimbo potrà così partecipare a tutte le attività svolte dalla classe. Ma grande importanza avrà anche il piano educativo individualizzato, elaborato dall’equipe insieme ai genitori, che riguarderà non solo la vita dell’alunno a scuola ma la sua intera quotidianità. «Ripensare il welfare partendo dalla scuola dell’infanzia - si legge ancora in una nota della coop - significa mirare non solo alla ristrutturazione di un sistema culturale, quanto a una ricostruzione dalle sue fondamenta. Il cambiamento in corso è epocale: non più un’assistenza limitata al qui e ora, a volte escludente dal resto della classe, bensì un progetto che punta alla crescita della persona con disabilità». NEL PIANO per il diritto allo studio approvato dal commissario Anna Pavone l’investimento per il progetto di assistenza alla Quarena sfiora i 42mila euro. Ma in tutto sono 54 gli alunni con handicap, dalla materna alle medie, su un totale di 1451 studenti, di cui 1105 residenti e 240 stranieri. Il piano in tutto vale quasi 700mila euro: in ambito disabilità si contano anche 150mila euro per l’assistenza di 18 disabili alle elementari, 25mila per 3 disabili alle elementari parrocchiali, 33mila per 2 studenti alle medie, 109mila euro per l’assistenza ad personam di altri 19 disabili di altre realtà (istituti superiori e di fuori paese). • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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