«In tanti fanno il bagno lì ma ora il fiume è in piena»

di A.GAT.
Uno degli amici della vittima accorsi sul posto dopo il dramma FOTOLIVE
Uno degli amici della vittima accorsi sul posto dopo il dramma FOTOLIVE
Uno degli amici della vittima accorsi sul posto dopo il dramma FOTOLIVE
Uno degli amici della vittima accorsi sul posto dopo il dramma FOTOLIVE

È come se due interi paesi si fossero fermati, ieri pomeriggio: una vera folla quella che ha assistito trepidante alle operazioni di ricerca e di soccorso, nella speranza che il piccolo Hamza in qualche modo potesse salvarsi. Tra di loro c’era anche Laura, 19enne di Roè Volciano: è stata lei a telefonare al 112, dopo aver incontrato la madre disperata. «Avevo appena portato fuori i miei cani - racconta - quando ho visto una donna che gridava, che chiedeva aiuto. Mi si è avvicinata e mi ha chiesto di chiamare i soccorsi, che suo figlio stava annegando: mi ha detto di non avere il cellulare con sé, allora ho chiamato il 112, ho detto loro tutto quello che sapevo». LA VOCE si è sparsa rapidamente, nell’attesa di una buona notizia che non è mai arrivata. Sia a Pompegnino che a Villanuova sono arrivati i compagni di scuola di Hamza, che frequentava la seconda media all’istituto Odorici di via Verdi, a Roè Volciano. Tra pianti e abbracci, anche il grande cuore spezzato del giovanissimo Daniele, suo compagno di classe. Lo ha ripetuto tante volte, a bassa voce, quasi a voler esorcizzare un dramma da cui non era possibile tornare indietro: «Era il mio migliore amico». Tutta la comunità, e quella marocchina in particolare, si è stretta alla famiglia: un cordone di solidarietà e di affetto. E poi c’erano gli insegnanti, i ragazzi più grandi, tanti altri appoggiati alle staccionate, a osservare il lavoro di volontari e sommozzatori. Una voce che gira: «Dicono che non sapesse nuotare». «Tanti ragazzi scendono il sentiero e vanno a fare il bagno lì - ci racconta una passante - ma oggi il fiume era arrabbiato, l’acqua era scura e correva velocissima».

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