Gli alpini in
coro: «La naja è
scuola di vita»

di Massimo Pasinetti
Tricolori e orgoglio a Odolo per l’adunata della Monte Suello Il teatro Splendor gremito per la festa della sezione alpina
Tricolori e orgoglio a Odolo per l’adunata della Monte Suello Il teatro Splendor gremito per la festa della sezione alpina
Sfilata alpina a Odolo (Fotolive)

È quasi una costante delle grandi manifestazioni con la penna nera; un richiamo alla necessità di far sopravvivere il corpo ma anche all’esigenza di offrire una occasione educativa ai giovani. Così, la 66esima adunata degli alpini della Monte Suello - la grande sezione valsabbino-gardesana - si è conclusa ieri a Odolo con un messaggio alla politica nazionale: un invito al ritorno del servizio militare obbligatorio che «va ripristinato per il bene della Patria e per la crescita dei giovani». NE HA PARLATO in particolare il neo presidente sezionale Sergio Poinelli: «Il servizio militare ha insegnato il rispetto delle regole, la fedeltà, l’interazione con gli altri. Allora parlo ai politici: fate che la naja non sia stata abolita ma solo sospesa. Che possa riprendere, così gli alpini non scompariranno». Una opinione condivisa da Giorgio Sonzogni, vicepresidente vicario nazionale: «Non stancatevi mai di essere alpini. E ricordate che l’articolo 52 della Costituzione recita che la difesa della Patria è sacro dovere del cittadino. Il servizio militare è obbligatorio...Va quindi ripristinato. Ne beneficeranno il Paese e la formazione dei giovani». Poteva bastare, ma anche lo striscione portato in sfilata non ha cambiato la musica: «Date ai giovani d’oggi la possibilità di servire il proprio Paese» era l’invito stampato a caratteri cubitali. Inviti a tornare indietro a parte, è stata la solidarietà degli alpini a dare un significato profondo all’adunata. Solo nel 2017 i membri della super sezione hanno regalato alle comunità di appartenenza ben 56 mila ore di lavoro gratuito e 280 mila euro. Una splendida presentazione per la sfilata partita alle 9.30 dal piazzale dell’ex Leali. Oltrepassate le tribune, il corteo animato da oltre 1.500 persone ha raggiunto il teatro «Splendor» per i discorsi e la messa celebrata da don Gualtiero Pasini, parroco odolese, e da don Diego Gabusi con l’accompagnamento del coro «Mario Rigoni». A fare da quinta i gagliardetti dei Comuni coperti dalla sezione e tanti sindaci, e il più euforico per la giornata è stato Lodovico Gazzaroli, capogruppo di Odolo: «Per noi esporre il tricolore è quasi inutile, perché ce l’abbiamo nel cuore. Chiedo scusa a figli, mogli e genitori degli alpini per le tante ore sottratte alla famiglia del volontariato: lo facciamo col cuore, senza mai dimenticarci di voi». Durante il raduno c’è stato anche spazio per un commosso ricordo di Sandro Rossi, presidente della sezione Ana di Brescia per 20 anni scomparso nella notte. •

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