Caccia, denunce e sequestri
dalla valle del Mella al Garda

Uccelli protetti e fucili sequestrati dalla polizia provinciale
Uccelli protetti e fucili sequestrati dalla polizia provinciale
Uccelli protetti e fucili sequestrati dalla polizia provinciale
Uccelli protetti e fucili sequestrati dalla polizia provinciale

Devono vigilare su circa 80 mila ettari di territorio aperto alla caccia distribuiti in tre comprensori alpini tra la Valtrompia, la Valsabbia e l’alto Garda bresciano; nelle condizioni di organico migliori sono in sette, e istituzionalmente devono anche occuparsi dei recuperi della fauna ferita e dei controlli sugli ungulati abbattuti attraverso la caccia di selezione.

MOLTO LAVORO e poche risorse umane, che non hanno impedito loro, per esempio, di denunciare 10 persone per reati venatori di vario genere - dalle fucilate a specie tutelate dalla legge all’uccellagione - a partire dall’apertura della stagione di caccia.

Sono gli agenti del distaccamento di Vestone dela Polizia provinciale, e nel bilancio della vigilanza da loro svolta nei comprensori Ca6, Ca7 e Ca8 figurano anche oltre 100 sanzioni amministrative, 13 sequestri amministrativi (per complessivi 50 esemplari di avifauna cacciabile abbattuta), e 7 sequestri penali: in questo caso gli agenti del Nucleo ittico-venatorio della provinciale hanno messo sotto sigilli 42 uccelli abbattuti appartenenti a specie protette e altrettante armi da caccia.

Il personale del distaccamento valsabbino è stato impegnato anche nella vigilanza a tutela della tipica fauna alpina, dai sempre più rari tetraonidi come il gallo forcello agli ungulati, cervi e caprioli, al centro di un bracconaggio molto intenso, e passando all’uccellagione, molto diffusa in tutto il territorio di competenza, hanno anche messo le mani su una trentina di trappole e su una rete di 15 metri. P.BAL.

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