Bernacco, scorci indimenticabili di una rocca finita «sotto chiave»

In viaggio verso il   Monte Ere
In viaggio verso il Monte Ere
In viaggio verso il   Monte Ere
In viaggio verso il Monte Ere

Salire a piedi alla Rocca di Bernacco, una suggestiva piramide boscosa con i ruderi di una fortezza medievale ben visibile dal colle di Sant’Eusebio e da Vallio, è diventato difficile, se non impossibile: colpa delle recinzioni e dei cancelli che delimitano proprietà private. Ma girarle attorno in mtb è ancora possibile e divertente. Il punto d’osservazione privilegiato per osservare questa cuspide (a quota 727) diventerà allora il monte Ere, di fatto il suo gemello più abbordabile. E lungo il percorso, dopo il tratto più faticoso, si potrà rifiatare attraversando la tranquilla bellezza di quel piccolo giardino dell’Eden che sono le case di Bernacco, con rustici, piante di limoni sul davanti, prati e ulivi, filari di lavanda, vigna e...pernici a spasso sul retro. Il percorso sarà vario e accessibile con un corto passaggio a spinta, tratti nel bosco e vedute sul fondovalle di Vallio Terme. Il tutto contornato sul lato opposto dai monti Ere e Ucia e chiuso verso la pianura dal Selvapiana di Gavardo. Vallio, e precisamente il santuario della Madonna del Mangher, sotto il quale c’è un ampio piazzale per le auto: è il punto di partenza per questo periplo della rocca di Bernacco. Si inizia la salita su una ripida stradina asfaltata appunto in direzione rocca di Bernacco. Al primo bivio in località Roblase si svolta a destra (segnaletica lignea biancorossa, sentiero 530 per Bernacco-Fostaga). La mulattiera diventa presto sentiero e dopo qualche affioramento roccioso ridiventa agibile. In uno spiazzo con un crocifisso ligneo si terrà la sinistra e si arriverà così alle bellissime case di Bernacco, attorno alle quali si girerà per ritornare al crocifisso e salire a destra fino alla strada asfaltata che sbocca sull’altopiano delle Ere in località Barcol, dove si trova il castagno secolare omonimo. Seguendo la stradina asfaltata si arriverà al monte coronato da chiesetta degli alpini e croce. Tornati ai piedi del dosso si imbocca un’anonima sterrata che lo attraversa in basso proprio in direzione della rocca di Bernacco. Inizia la fase di discesa (segnaletica biancorossa del Cai di Odolo) che porta in direzione del monte Cugnì (sent. 488) e poi a sbucare in basso a Cagnatico di Odolo. Una volta arrivati non resterà che imboccare la sp 236 per il colle di Sant’Eusebio e da lì scendere a Vallio, al santuario del Mangher. •

Suggerimenti