Agricoltura in cerca d’acqua
«ma il lago d’Idro non si tocca»

di Paolo Baldi
Preoccupazione sul lago d’Idro per un possibile prelievo sotto i livelli
Preoccupazione sul lago d’Idro per un possibile prelievo sotto i livelli
Preoccupazione sul lago d’Idro per un possibile prelievo sotto i livelli
Preoccupazione sul lago d’Idro per un possibile prelievo sotto i livelli

«Lunedì mattina chiederemo via Pec insieme a Legambiente regionale un incontro al prefetto e all’Agenzia interregionale per il fiume Po, per presentare i contenuti della nostra petizione sul contratto di bacino e per dire assolutamente no a qualsiasi ipotesi di svaso eccezionale del lago d’Idro: come tutti ricordano la famosa deroga al livello delle acque concessa nel 2015 di cui si parla in queste ore aveva azzerato il deflusso minimo vitale nel Chiese prosciugando il fiume».

È TRANQUILLO ma determinatissimo Gianluga Bordiga, rappresentante degli Amici della Terra Valsabbia-lago d’Idro, nel rispondere indirettamente agli agricoltori bresciani (e mantovani) che chiedono al prefetto milioni di metri cubi d’acqua per salvare le coltivazioni dalla siccità. Lo è a partire dalla sottolineatura sulle attuali condizioni dell’Eridio, che «oggi è a 57 centimetri sopra lo zero idrometrico, da ridurre a 40 considerando il deflusso minimo vitale. Il lago non è assolutamente pieno, e diffondere dati irreali sulle sue condizioni è grave in questa fase di emergenza».

In sintesi, il messaggio di Bordiga rimanda a quella compensazione degli interessi in gioco che in tanti decenni non si è mai vista, alla petizione promossa con Legambiente regionale che sta andando benissimo (recentemente ha raccolto l’interesse del sindaco di Muscoline e quello della giunta uscente di Castiglione delle Stiviere), e che, presentata finora con quattro assemblee pubbliche, propone «la stesura di un bilancio idrico relativo a tutta l’asta fluviale del Chiese, dal Trentino al Mantovano, e l’affidamento della gestione del bene acqua a un tavolo superiore, perché tutti gli interessi siano equamente tutelati». Gli Amici della Terra hanno anche presentato un ricorso al Tribunale superiore delle acque contro le opere di svaso dell’Eridio (terza galleria e nuove paratoie) volute dalla Regione che è stato successivamente unificato a quello, sempre contrario, presentato dal Comune di Idro. In aprile si è tenuta l’ultima udienza propedeutica alla sentenza, e in quella occasione «i nostri legali, gli unici a intervenire nonostante la presenza di quelli della Regione, del- l’Enel e del Comune di Idro - ricorda Bordiga - hanno presentato una ulteriore memoria nella quale si sottolinea che le opere affidate a Infrastrutture lombarde favorirebbero essenzialmente le piccole centrali idroelettriche presenti a Sud del lago».

Preoccupato ma lontano da qualsiasi allarmismo il commento del sindaco di Idro, Giuseppe Nabaffa: «A oggi la Regione Lombardia non sembra voler concedere lo stato di calamità per la siccità, e considerando nel quadro generale anche la situazione del nostro lago e dei bacini montani trentini che lo compensano - dice il primo cittadino dopo un confronto telefonico con i vertici dell’Autorità di bacino per il fiume Po - sarà possibile soddisfare le esigenze dell’irrigazione fino alla metà di luglio: a quel punto, se le piogge, previste per esempio nelle prossime ore sul territorio trentino, non cambieranno la situazione, ci siederemo attorno a un tavolo con l’Aipo per capire come muoverci».

«In questa fase si stanno conservando le risorse idriche a monte dell’Eridio - aggiunge e conclude Nabaffa - e nei prossimi giorni incontreremo direttamente i funzionari dell’Aipo. La situazione è preoccupante, ma non ci sono le condizioni per ricorrere a una deroga sul deflusso minimo vitale».

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