Turisti per devozione Ora la casa del Beato è ancora più accogliente

di L.RAN.
La parte museale della casa del Beato di Berzo
La parte museale della casa del Beato di Berzo
La parte museale della casa del Beato di Berzo
La parte museale della casa del Beato di Berzo

La devozione al Beato Innocenzo è particolarmente radicata a Berzo Inferiore, ma i fedeli del fratasì sono numerosi anche nel resto della Valcamonica e anche oltre i confini valligiani. La dimostrazione, l’ennesima, è arrivata recentemente: sono arrivati in tanti in occasione della recente festa a dedicata al cappuccino dalla parrocchia berzese, e in tanti, naturalmente hanno visitato la casa in cui aveva vissuto trasformata in museo religioso ed etnografico insieme. È stata l’occasione per vedere gli effetti della ristrutturazione dell’edificio e dei locali interni sistemati e arricchiti di documenti, fotografie e paramenti appartenuti al frate dichiarato Beato il 12 novembre 1961. Il grande fabbricato su tre livelli è stato rimesso a nuovo lo scorso anno, e la sistemazione degli spazi interni che accolgono consente ora ai pellegrini di muoversi più agevolmente. Al piano terra si ammira la tipicità di una classica residenza contadina dell’Ottocento, con gli utensili usati dalla madre del frate, il camino, la dispensa e altri arredi semplicissimi, e qui i pellegrini sostano all’ingresso della misera stanzetta (lo stambugio) in cui il fratasì si ritirava in preghiera. Il primo piano è riservato agli ex voto (oltre duecento) allineati sulle pareti e ai documenti sulla vita del religioso, alle fotografie e alle pubblicazioni. AL SECONDO viene ripercorsa la storia del fratino testimoniata da foto dell’epoca, fino alla traslazione della salma a Bergamo nel settembre 1890 e alla beatificazione. Infine, in una teca sulla parete sono raccolti i paramenti che indossava durante le funzioni, e in questi spazi è stata ricavata una cappella in cui viene celebrata quotidianamente la messa. Proprio i lavori di ristrutturazione, grazie alla rimozione di intonaci, hanno permesso di risalire alle diverse fasi costruttive dell’edificio, che spaziano dal XIII al XIX secolo, ed è stato possibile attribuire un’origine medievale al palazzo individuando nella parete che lo divide dalla proprietà confinante un aspetto particolare: un elemento monumentale fortificato.

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