Tredici opere in dodici
mesi per non temere
più le frane

di Cinzia Reboni
Gli imponenti  massi precipitati   sabato scorso a Vobarno: la conferma dell’elevato rischio idrogeologico
Gli imponenti massi precipitati sabato scorso a Vobarno: la conferma dell’elevato rischio idrogeologico
Gli imponenti  massi precipitati   sabato scorso a Vobarno: la conferma dell’elevato rischio idrogeologico
Gli imponenti massi precipitati sabato scorso a Vobarno: la conferma dell’elevato rischio idrogeologico

Il dissesto idrogeologico «viaggia» a velocità doppia rispetto alle opere di messa in sicurezza, «zavorrate» da burocrazia ed endemica carenza di risorse.

Ma nel Bresciano, territorio geomorfologicamente esposto al rischio di frane, alluvioni e smottamenti - come dimostrano le emergenze scattate nelle ultime ore nelle valli -, sta prendendo forma un progetto globale di risanamento delle zone a rischio. La svolta si specchia nelle cifre: il Piano triennale 2013-2015 di interventi prioritari di manutenzione dei corsi d’acqua e difesa del suolo nei bacini lombardi, messo a punto dalla Regione, supera i 10 milioni di euro spalmati su 27 opere complessive. Una «cura» d’urto per scongiurare esondazioni, frane e dissesti su fronti più vulnerabili.

LA PRIMA TRANCHE - quella appunto del 2013, per un totale di 2.495.000 euro di investimento - è già esaurita. Tutti ultimati gli undici cantieri, da Anfo a Barghe, da Vione a Darfo Boario Terme: l’importo più consistente, 620 mila euro, è finito in Valtrompia. Dal «listino» 2013 è rimasta esclusa l’integrazione del finanziamento di 400 mila euro per la vasca di laminazione a Botticino. Progetto «cancellato» a causa della revoca nel 2014 della quota più consistente del finanziamento (pari a 1.032.913 euro), e che è stato «trasformato» in uno stanziamento di 50 mila euro per una nuova progettazione, con diversa localizzazione, in modo da avere accesso ai futuri finanziamenti statali.

I tre interventi previsti dal Piano per il 2014 - due a Sonico ed un terzo relativo alla realizzazione di argini lungo l’Oglio, a protezione delle aree abitate e industriali di Esine, Piancogno e Cividate Camuno -, per un valore complessivo di 6,1 milioni di euro, sono già i dirittura d’arrivo: in particolare, il ripristino delle sezioni idrauliche dell’Oglio a Sonico, conseguente a fenomeni di trasporto solido (3,4 milioni) verrà ultimato già a fine aprile.

SEMAFORO verde per il 2015. Sono già state sottoscritte tutte le convenzioni per i 13 cantieri previsti dal piano: nella nostra provincia sono destinati 1.722.000 euro, a fronte di un finanziamento per tutta la Lombardia di 9.120.910 euro. La parte più sostanziosa (400 mila euro) riguarda il ripristino del muro di difesa spondale sul fiume Chiese, a Idro.

TRECENTOMILA euro saranno invece necessari per la manutenzione di opere idrauliche dei torrenti Gombiera, Inzino, Tronto e Zerlo, nei Comuni di Bovegno, Concesio, Gardone Valtrompia e Polaveno. Un ulteriore sostanzioso «aiuto» arriverà dal Ministero dell’Ambiente: si tratta di 1,230 milioni di euro per le opere di difesa da colate detritiche lungo il torrente Varecola-Figna, a Cimbergo.

«La Regione Lombardia - sottolinea l’assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del Suolo, Viviana Beccalossi - ha impresso negli ultimi anni un deciso cambio di passo alle politiche per la prevenzione e la difesa dal rischio idrogeologico. Politiche che spesso, se non riguardano situazioni di emergenza, faticano a conciliare, soprattutto a livello nazionale, programmazione a lungo termine e investimenti. A partire dall’insediamento della Giunta guidata dal presidente Roberto Maroni - continua Viviana Beccalossi - abbiamo deciso di impegnare fondi del bilancio regionale per progettare decine di opere in tutte le province, i cui risultati sono finalmente tangibili anche nel Bresciano, che rappresenta uno dei territori più sensibili da questo punto di vista».

LA MORFOLOGIA del territorio rende molto complesso il quadro bresciano, e in particolare quello della Valcamonica dove sono attivi una ventina di fronti instabili.

«La conoscenza del suolo e del sottosuolo è la base essenziale per programmare gli interventi - spiega ancora l’assessore regionale al Territorio -, che seguono una logica di “rischio“ e di “cantierabilità“, fatte salve le emergenze, naturalmente. Molti cantieri sono ora completi, altri in fase di ultimazione, come la sistemazione del sito Val Rabbia-Oglio a Sonico, e altri finalmente sono stati sbloccati dopo anni di attesa».

Quanto al 2016, non ci sono ancora indicazioni su quanto e quando ulteriori risorse saranno messe a disposizione. La stessa Viviana Beccalossi, presentando nell’ottobre scorso il Piano triennale di difesa del suolo e gli Studi idraulici e idrogeologici di sottobacino, aveva specificato che «i primi fondi che arriveranno serviranno per coprire gli interventi sul Seveso a Milano, compresi in una prima tranche di finanziamenti dedicati alle città metropolitane».

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