Strade e restauri, la montagna ringrazia

di Domenico Benzoni
Lavori di asfaltatura sulla rete viabilistica di GianicoUn altro intervento dedicato alle strade collinari
Lavori di asfaltatura sulla rete viabilistica di GianicoUn altro intervento dedicato alle strade collinari
Lavori di asfaltatura sulla rete viabilistica di GianicoUn altro intervento dedicato alle strade collinari
Lavori di asfaltatura sulla rete viabilistica di GianicoUn altro intervento dedicato alle strade collinari

Affinché la montagna possa continuare a vivere è necessario renderne accessibili le bellezze; anche attraverso una rete viaria degna di questo nome. A volte è un obiettivo difficile; come a Gianico, dove l’estensione delle strade del centro abitato non è eccessiva, ma dove il discorso cambia quando si parla territorio montano. In questo Comune gran parte delle terre alte è di proprietà municipale, e per raggiungere la trentina di cascine della località Larice, attorno a quota mille, le malghe degli alpeggi e il rifugio degli alpini di strada da percorrere ce n’è parecchia. Spesso poi la trasferta non è nemmeno tanto agevole, ed è necessario l’uso di un fuoristrada. NEGLI ANNI però l’opera di recupero e ristrutturazione degli immobili montani ha subito una notevole impennata e di conseguenza si rende sempre più necessaria anche una viabilità adeguata. Anche se a piccoli passi, l’amministrazione interviene ogni anno sui tratti più pericolosi e dissestati, e a volta trova anche un appoggio prezioso. Recentemente, infatti, grazie alla generosa disponibilità di alcuni volontari, è stato realizzato un pezzo di muro di sostegno in località Fontanì. L’ultima operazione in ordine di tempo sul fronte della sistemazione delle strade di montagna ha visto invece l’asfaltatura di alcuni tracciati tra i più dissestati e pieni di spuntoni rocciosi, come il trivio che porta all’area pic nic dei Plagnoli e il raccordo con quello che é conosciuto come «ratù del Larice». Si tratta di alcune centinaia di metri che renderanno di certo più agevoli i trasferimenti veicolari e pedonali di chi quotidianamente frequenta i monti di Gianico. Amanti della mountain bike compresi, visto che ultimamente se ne incontrano parecchi mentre percorrono il periplo che scende dal Plan di Montecampione passa dal Larice e si collega con i prati di Sere e Albere di Artogne. Certo rimangono ancora tratti dalla forte ripidità e con cunette che non agevolano il transito, ma col tempo anche l’attenzione verso questi problemi e la rivalutazione del territorio montano dovrebbero concretizzarsi. •

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