Spazzatura
selvaggia, Losine
ora dice basta

di Luciano Ranzanici
I volontari di Losine all’opera nella raccolta rifiutiCumuli di spazzatura raccolta dai losinesi
I volontari di Losine all’opera nella raccolta rifiutiCumuli di spazzatura raccolta dai losinesi
I volontari di Losine all’opera nella raccolta rifiutiCumuli di spazzatura raccolta dai losinesi
I volontari di Losine all’opera nella raccolta rifiutiCumuli di spazzatura raccolta dai losinesi

C’erano solamente i volontari operativi all’incontro convocato sere fa nella biblioteca di Losine dall’appassionato di entomologia Maurizio Castagna e da Moira Bondioni, consigliere comunale delegato al Sociale. E quest’ultima non ci ha pensato due volte a manifestare la propria delusione per la platea più che scarsa. Il tema dell’incontro era «Vogliamo un paese pulito?», ed era stato promosso per sensibilizzare e informare la gente del paese sulle iniziative realizzate dalla biblioteca e dal gruppo Lab’s in tema di salvaguardia del territorio. TANTE INIZIATIVE. Da circa un anno i volontari losinesi, ai quali il sindaco Mario Chiappini ha fatto pubblicamente i complimenti, sono impegnati a ripulire alcune zone del territorio comunale utilizzate ripetutamente come discariche abusive. Le sponde dell’Oglio e del torrente Poia, i campi e le aree boscate fra Losine e Cerveno, i margini della strada intercomunale e alcune zone di montagna sono la meta di tanti, troppi criminali che scaricano di tutto. Non è per esempio la prima volta che sacchi di plastica pieni di bottiglie, lattine e molto altro finiscono anche sui rami delle piante che costeggiano l’Oglio lungo la strada che sbocca alla Prada. Maurizio Castagna e Moira Bondioni hanno presentato ai volontari il piano di uscite brevi e di lunga durata che li vedrà ancora una volta occupati per riparare i danni fatti dai loro concittadini (o dai «pendolari della spazzatura» dei paesi confinanti) anche in zone poco accessibili, e hanno portato l’attenzione anche su un altro serio problema ambientale che si perpetua nell’indifferenza delle istituzioni comprensoriali: la presenza, rumorosa, inquinante e pericolosa degli enduristi e dei conduttori di «quad» che percorrono sistematicamente, facendoli lentamente a pezzi, i sentieri della montagna losinese che si riempie di buche, per la «gioia» di chi gestisce casine di proprietà a Crespalone, Sendini e Tedec. Un quadro triste. La situazione spingerà chi finora non si è visto a dare una mano alla tutela dell’ambiente? •

Suggerimenti