Restauri e costruzioni Il cimitero cambia volto e moltiplica gli spazi

di L.RAN.
Il cimitero di Niardo dopo la campagna di restauri
Il cimitero di Niardo dopo la campagna di restauri
Il cimitero di Niardo dopo la campagna di restauri
Il cimitero di Niardo dopo la campagna di restauri

Il sindaco Carlo Sacristani aveva deciso di affrontare il problema all’inizio del suo secondo mandato, nel 2014, ed è stato necessario aspettare questo autunno per vederlo risolto, alla conclusione di due cantieri che hanno rimesso a nuovo il cimitero rendendolo anche più capiente. Accantonata quattro anni fa la possibilità di realizzarne uno nuovo è stato redatto un piano cimiteriale (quello sì nuovo) ed è stato revisionato il regolamento: dopo una ricognizione sui vecchi loculi in concessione da troppo tempo è stata trovata la soluzione. L’ampliamento è diventato possibile sfruttando la vecchia scalinata di collegamento ai colombari del piano superiore e il muro di contenimento, e verso la fine del 2015 sono stati realizzati 40 nuovi loculi e una nuova scala per raggiungere il primo livello. «Il nuovo manufatto, di difficile costruzione proprio per la posizione in cui è stato inserito - sottolinea il sindaco - consentirà in futuro anche un secondo ampliamento, già previsto dal piano cimiteriale, sul lato destro della scala, sfruttando quello spazio minimo tra la strada a monte e il muro di contenimento della stessa che oggi accoglie i vecchi ossari». SONO SERVITI sette mesi di lavori a partire dall’agosto 2016 per completare l’operazione, e l’impiego di materiali di pregio, il Botticino fiorito, ha migliorato l’aspetto del camposanto; che è stato dotato anche di un sistema di illuminazione con strisce a led. Poi è arrivata una seconda e risolutiva tranche di opere, con la realizzazione, avvenuta quest’anno, di 52 nuovi ossari/cinerari che consentono una sepoltura doppia (offrendo quindi 104 spazi) e rispondono alla sempre più diffusa scelta della cremazione delle salme. È toccato al nuovo parroco don Fabio Mottinelli benedire il cimitero restaurato, ma anche le nuove 25 croci dei caduti in acciaio corten offerte dal gruppo alpini e collocate ai lati del viale d’ingresso in sostituzione di quelle in legno ormai rovinate. Proprio le penne nere guidate da Pierantonio Bondioni avevano già sostituito la croce deteriorata sull’Alta Guardia posata dai reduci di guerra nel 1950.

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