Passaggio a livello, code senza fine e proteste

di Claudia Venturelli
Il passaggio a livello di Malegno: allo studio un sottopasso stradale
Il passaggio a livello di Malegno: allo studio un sottopasso stradale
Il passaggio a livello di Malegno: allo studio un sottopasso stradale
Il passaggio a livello di Malegno: allo studio un sottopasso stradale

Scendono le sbarre e in un minuto e mezzo si scatena il caos. A Malegno diventa sempre più difficile gestire le ore di punta, della mattina e del tardo pomeriggio. Dal lunedì al venerdì la situazione è sempre questa: macchine in colonna fino a Cividate per chi arriva da Darfo, fino al Lanico per chi arriva da Breno e motori accesi nonostante gli obblighi. L'IMBUTO è la strada provinciale 5 che al suo imbocco è attraversata dal passaggio a livello. Non c’è giorno feriale che non succeda: «Conosciamo bene la situazione - ha detto il sindaco di Malegno Paolo Erba -. Da due anni ci stiamo lavorando, abbiamo fatto un progetto appoggiato da Comunità montana e Provincia di Brescia che sono venute con noi a incontrare Ferrovie Nord con cui abbiamo visto la sostenibilità tecnica del progetto. Abbiamo poi incontrato poi qualche mese fa, grazie al consigliere regionale Francesco Ghiroldi, l’assessorato ai trasporti con cui abbiamo condiviso il problema». Problema messo sulla carta con uno studio: 8mila i veicoli che passano da lì ogni giorno, 3.157 quelli obbligati a fermarsi causa treno. Si stima che ogni macchina perda in media un minuto e mezzo, tempo che tradotto in cifre fa andare in fumo 200mila euro. A questo si aggiunge tutto l'inquinamento generato dalle auto in coda. Sul tavolo inizialmente c’erano tre progetti, «uno solo però è realizzabile con cinque milioni di euro. È ovvio che non possiamo farcela da soli». Con la Regione seguiranno altri incontri, ma ora serve capire come far diventare il problema, che non è solo di Malegno, ma dell’Altopiano del Sole e della media valle, un tema importante anche nei palazzi che contano. Il progetto è un sottopasso ricavato con l’abbassamento della sede stradale e un innalzamento dei binari. «L’operazione - prosegue Erba - ci consentirebbe di realizzare anche la rotonda per migliorare in generale il traffico che anche senza le sbarre abbassate subisce importanti rallentamenti». Intanto coloro che hanno visto in malo modo la chiusura definitiva, con sbarre che si abbassano contemporaneamente a quelle della ferrovia, del sovrappasso ferroviario di via Sant’Antonio hanno già trovato il colpevole, «ma la situazione non è peggiorata. Abbiamo fatto - ha chiuso il sindaco - un calcolo numerico e non è cambiato molto. Certo è che questa situazione ci dice che è un problema da risolvere, speriamo nei prossimi anni». •

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