Montecampione, strada aperta all’assemblea che cambia tutto

di Domenico Benzoni
Un punto a favore per il Consorzio residenti di Montecampione
Un punto a favore per il Consorzio residenti di Montecampione
Un punto a favore per il Consorzio residenti di Montecampione
Un punto a favore per il Consorzio residenti di Montecampione

È un agosto particolarmente caldo, non solo dal punto di vista meteorologico, quello che si sta vivendo a Montecampione. Nelle ultime settimane, a tenere alta la tensione è stata l’attesa della sentenza che avrebbe influito sulla convocazione dell’assemblea dei residenti prevista per questo sabato. Ad avviare l’azione giudiziaria era stato il Comitato per Montecampione, che aveva chiesto con procedura d’urgenza l’intervento del giudice affinché negasse lo svolgimento di questo incontro pubblico particolarmente importante, con all’ordine del giorno la modifica dello statuto dell’associazione dei residenti. SECONDO i ricorrenti, il fatto che il Comune di Artogne avesse deciso di prendersi in carico il servizio rifiuti per il 2018 comportava l’immediato scioglimento del Consorzio, in quanto veniva meno quella delega tacita grazie alla quale l’ente stesso gestiva una serie di servizi pubblici nel villaggio turistico. Dopo aver raccolto e ascoltato memorie e controdeduzioni delle parti, il giudice della terza sezione civile di Brescia ha fatto la sua scelta: si rigetta il ricorso perché i ricorrenti non sono legittimati a impugnare la delibera del Cda di convocazione dell’assemblea straordinaria, in quanto essi non fanno parte dell’organo amministrativo. Il giudice ha inoltre aggiunto che «non può ritenersi di fatto sciolto il Consorzio, perché la comunicazione della revoca (del servizio di raccolta dei rifiuti) non risulta allo stato ricevuta dal Consorzio...e non possono ritenersi equipollenti le pubblicazioni all’albo pretorio». IN SINTESI è come dire che il Comune di Artogne, pur avendo deliberato lo scorso 28 marzo di prendersi in carico la raccolta della spazzatura di Montecampione e la relativa riscossione della Tari, non ha mai comunicato ufficialmente la decisione alla rappresentanza dei residenti, che ha continuato a svolgere il servizio. È su questo punto che hanno puntato gli avvocati del Consorzio, sostenuti anche dal fatto che in passato, in occasione di un’altra causa avviata dal Comitato e ancora finalizzata a chiedere lo scioglimento dell’associazione privata, era stato il Comune di Piancamuno a scrivere che il municipio non aveva mai tolto alcuna delega. Di fatto il Tribunale afferma che a valere è solo la comunicazione ufficiale che «esplicita la volontà del Comune di avocare a sé il servizio...e consentire agli organi del Consorzio di dar corso allo scioglimento» e nient’altro. Sabato insomma l’assemblea straordinaria dei residenti potrà svolgersi regolarmente, convocata per procedere alla modifica dello Statuto ed eliminare le cause di scioglimento automatico. Il bilancio parla di una effettiva vittoria del Consorzio che non sembra però spianare la strada a un azzeramento delle tensioni, visto che superato lo scoglio della sospensiva d’urgenza - negata dal giudice - rimane aperta la discussione di merito. •

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