Minoranza in trincea sul caso grandi opere «La parola alle urne»

di Luciano Ranzanici

Il gruppo di minoranza «Brenesi per Breno», che ha sostenuto fin dall’inizio la proposta di un referendum sulle grandi opere, non ha gradito le recenti esternazioni del sindaco Sandro Farisoglio: «La nostra amministrazione da un lato non intende affatto ostacolare il referendum - ha spiegato il primo cittadino - ma dall'altro non vuole sprecare risorse. Perciò, precisiamo che non abbiamo intenzione di fermare le opere previste se si trovano già in stato avanzato». «NON VOGLIAMO sminuire la materia e ridurla ad argomento di semplice gazzarra pre-elettorale, perché siamo di fronte a scelte importanti, che andranno a influenzare la vita della nostra comunità per decenni. Siamo nel 2018 e il reato di lesa maestà è stato abolito, il sindaco può affermare che non firmerà per i referendum e che non li condivide: è del tutto legittimo e noi possiamo tranquillamente sostenere il contrario - spiega il capogruppo Gian Piero Pezzucchi - Questa è la democrazia, non è un mistero che siamo contrari alle grandi opere e abbiamo espresso tutte le nostre perplessità nei due consigli comunali aperti da noi richiesti. In quella sede abbiamo anche dato la nostra disponibilità a ragionare su una collocazione diversa della piscina, ricevendo in risposta un perentorio noi andiamo avanti». IL CAPOGRUPPO riafferma infine il sostegno al referendum come «massima espressione di democrazia. Accetteremo, se si terrà, qualsiasi risultato, senza strumentalizzazioni e polemiche. Il sindaco fa sapere che non li ostacolerà, ma i toni utilizzati nel suo comunicato ci sembrano di tutt’altro segno e riteniamo sia doveroso un invito alla calma, per affrontare con serenità e democrazia questo passaggio che non può che rafforzare i valori democratici della nostra comunità. Ricordiamo altresì che esiste un regolamento comunale che regola questo strumento di consultazione». Il braccio di ferro prosegue. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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