Maltempo, frane
e crolli: il conto
è salatissimo

di Luciano Ranzanici
L’intervento iniziato in questi giorni sulla strada per la ValpagheraFango, detriti e tronchi portati dall’esondazione del torrente FignaMezzi al lavoro nei giorni scorsi per liberare le strade dal fango
L’intervento iniziato in questi giorni sulla strada per la ValpagheraFango, detriti e tronchi portati dall’esondazione del torrente FignaMezzi al lavoro nei giorni scorsi per liberare le strade dal fango
L’intervento iniziato in questi giorni sulla strada per la ValpagheraFango, detriti e tronchi portati dall’esondazione del torrente FignaMezzi al lavoro nei giorni scorsi per liberare le strade dal fango
L’intervento iniziato in questi giorni sulla strada per la ValpagheraFango, detriti e tronchi portati dall’esondazione del torrente FignaMezzi al lavoro nei giorni scorsi per liberare le strade dal fango

Se la Valle è stato l’epicentro della distruttiva ondata di maltempo di fine ottobre, Ceto e il suo territorio sono stati l’epicentro dell’epicentro. Ingenti i danni, con ripristino e messa in sicurezza che richiederanno corposi investimenti. Il Comune ha già richiesto il riconoscimento dello stato di emergenza, e con una delibera di giunta del 19 novembre ha provveduto a variare il programma triennale delle opere pubbliche e dei lavori del prossimo anno, inserendo un’apposita voce per complessivi 4,69 milioni di euro. «ATTUALMENTE si sta lavorando per il consolidamento della frana sulla strada della Valpaghera, finanziato per somma urgenza dalla Regione - spiega il vice sindaco di Ceto Natale Gaudenzi - al fine di non compromettere ulteriormente la tenuta della tubazione dell’acquedotto che si trovava sospesa sul precipizio». Una seconda situazione che reclama una sistemazione urgente riguarda il «Put del Sac», che è stato danneggiato dalla furia del torrente Palobbia, le cui sponde sono seriamente compromesse: il manufatto è stato interdetto al transito e anche se l’intervento è stato finanziato sempre dalla Regione, potrà essere eseguito quando i mezzi meccanici potranno essere in grado di raggiungere la zona. INTANTO LUNEDÌ sera la giunta ha appunto approvato la variazione del piano delle opere, con l’introduzione di una serie di interventi programmati a seguito dell’alluvione e della tromba d’aria di lunedì 29 ottobre, per i quali si attendono i relativi finanziamenti. Il sindaco Marina Lanzetti così presenta quelli previsti nel piano: «Si dovrà intervenire sull’intero corso del torrente Palobbia, con la pulizia dell’alveo riempito da legname e con il rifacimento dei ponticelli minori, per un costo di 700.000 euro. Dovremo inoltre ripristinare la viabilità della strada di collegamento alla malga Dois e all’acquedotto che l’approvvigiona, asportando il materiale franato a fine ottobre e consolidando i versanti», capitolo di spesa che da solo vale 230.000 euro. SARÀ PRIORITARIA poi la messa in sicurezza, attraverso il ripristino della corretta sezione idraulica dell’alveo, del torrente Figna - 1.200.000 euro da investire, uno degli interventi più costosi del pacchetto -. Tra l’altro, è di queste ore il completamento dello svuotamento della briglia del torrente con la rimozione del materiale che si era pericolosamente accumulato. Infine, completano il lungo elenco delle cose da fare la manutenzione delle strade di montagna, con la rimozione del materiale franato e il rifacimento dei muri di sostegno, con il consolidamento dei pendii e la risistemazione della pavimentazione (per circa 760.000 euro) e l’asportazione del legname schiantato, la pulizia del bosco e la ricostituzione del relativo patrimonio in zone di difficile accesso su una superficie totale di circa 90 ettari (1,8 milioni di euro). • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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