Listone unico, la proposta convince solo a metà

di Luciano Ranzanici
Il sindaco Cirillo BallardiniIl consigliere Cesare Damiola
Il sindaco Cirillo BallardiniIl consigliere Cesare Damiola
Il sindaco Cirillo BallardiniIl consigliere Cesare Damiola
Il sindaco Cirillo BallardiniIl consigliere Cesare Damiola

Maggio è alle porte e nei 27 comuni della Valle che saranno chiamati al voto si intensificano i contatti per la formazione delle liste, con il timore giustificato che saranno sempre di più i municipi nei quali ci sarà un solo candidato. La disaffezione da parte dei giovani, e non secondarie le inchieste e gli arresti degli ultimi mesi, non depongono certo a favore dell’avvicinamento alla vita amministrativa. Anche per questo motivo a Cividate il sindaco Cirillo Ballardini sta tentando un’operazione di «coinvolgimento», chiamando a un «incontro distensivo» le due attuali minoranze: «Per provare insieme se sia possibile per una volta collaborare verso un fine comune». Il primo cittadino ha trovato terreno favorevole in Paolo Troletti, del gruppo di minoranza «Civitas», che ha raccolto l’invito «coraggioso» di Ballardini, dicendosi disponibile a «capire se in merito ai contenuti programmatici ci possa essere un incontro di idee e se per lo sviluppo del paese si possa andare nella stessa direzione». IL SINDACO USCENTE si è mosso anche per fare fronte ai tagli alle capacità di spesa dei comuni e al perdurare della crisi, con l’obiettivo di lanciare «un messaggio di unione e di intenti comuni nel perseguire l’interesse pubblico e soprattutto per esprimere il volto di una compagine amministrativa che si presenti con l’unico intento del fare». Contrari all’idea Cesare Damiola e Fabio Gelfi, rappresentanti dell’altro gruppo di opposizione, «Cividate da vivere», che definiscono tardiva l’ipotesi di un listone. «Si intende giustificare agli occhi degli elettori un’alleanza anomala, un carrozzone per il quale da mesi sussiste già un accordo tra l’attuale maggioranza e chi da 20 anni rappresenta la sinistra, o meglio parte di essa, nel nostro Comune. Un ibrido fra idee, culture e modi di amministrare radicalmente diversi fra loro». Damiola e Gelfi declinano l’invito perché «non avendo condiviso nel merito gran parte delle scelte amministrative operate in questi cinque anni, sarebbe per noi il trionfo dell’incoerenza sostenere un’amministrazione di cui peraltro non abbiamo condiviso nemmeno i modi». I rappresentanti di «Cividate da vivere» si dicono contrari alla lista unica, sostenendo che «non esiste miglior garanzia per i cittadini e per il bene comune di una maggioranza che propone e di una minoranza che suggerisce alternative e che ne controlli l’operato». •

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