Le follie del meteo
fanno danni. Frane,
neve e strade fuori uso

di Claudia Venturelli
Il tratto di strada comunale di Bienno  interessato dal cedimento
Il tratto di strada comunale di Bienno interessato dal cedimento
Il tratto di strada comunale di Bienno  interessato dal cedimento
Il tratto di strada comunale di Bienno interessato dal cedimento

Il cielo rovina la festa di Pasqua al Comune di Bienno. Alla vigilia crolla una parte della strada comunale che porta in località Sesa; nel giorno della festa cristiana il pericolo valanghe ferma la strada essenzialmente turistica del Crocedomini. Nel primo caso l’ente locale ha optato per la chiusura totale della strada, in attesa che un sopralluogo dei tecnici ne verifichi la stabilità e decida gli interventi da mettere in campo. La causa del problema viabilistico è da ricercare quasi certamente nelle condizioni meteo degli ultimi giorni, ovvero le piogge recenti e le temperature che di notte si fanno ancora gelide. A farne le spese è stata una parte della comunale che serve la località turistica: si è sciolto come neve il terreno sottostante la carreggiata, che è sceso a valle portando con sè anche parte dell’asfalto. Così per l’Amministrazione comunale sono «venute a mancare le condizioni minime di sicurezza per il transito di pedoni e turisti». In attesa appunto della visita dei tecnici comunali che stabiliranno cosa è necessario fare per ripristinare la sicurezza e la viabilità. GUAI ANCHE lungo la provinciale del Crocedomini: in questo caso lo stop, con qualche deroga per consentire il rientro a valle di chi si trovava in quota, è stato imposto dalla Provincia dopo il sopralluogo di un nivologo nella mattinata di Pasqua, e ha riguardato il tratto dalla località Campolaro in su. Questa arteria è frequentatissima, specie nelle belle giornate, ed è stata formalmente chiusa domenica sera alle 18, non prima di aver avvisato casa per casa tutti i turisti della località sovrastante Bienno e i gestori del rifugio Bazena, in cui i turisti sono rimasti tecnicamente isolati per una notte. Da Campolaro qualcuno ha fatto rientro a valle già domenica, altri sono scesi ieri nella finestra di apertura del tardo pomeriggio, scortati dai Carabinieri. Nonostante le prevedibili polemiche, l’arteria rimarrà chiusa almeno per una settimana e la zona sarà costantemente controllata dalla provincia e dalla protezione civile. In questo caso il pericolo è quello delle valanghe: nella sua relazione il nivologo ha ravvisato un rischio concreto di distacco in corrispondenza di alcuni canali colmi di neve, e per risolvere il problema potrebbe rendersi necessario un sorvolo di un elicottero munito della campana «Daisybell» per creare un distacco artificiale se la neve accumulata in quota non lo farà in autonomia. Questa è la descrizione tecnica della situazione, ma forse c’è qualche falla nelle comunicazioni, perchè ieri il sindaco di Bienno diceva di non sapere nulla dell’evacuazione delle persone nella località Bazena, e anche il gestore del rifugio Bazena nuovamente colpito negli affari ha qualcosa da dire. Vito Gelmini invita i tecnici e non solo a «salire fino alla località Nodà di Bienno per osservare in quota la condizione della neve. A mio giudizio il pericolo è immaginario e nessuno si premura mai di chiedere informazioni a chi si trova sul posto». •

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