Ladri e vandali ad alta quota:
nel mirino il bivacco San Glisente

Un’immagine eloquente della porta forzata al bivacco San GlisenteLa conosciutissima struttura montana di Berzo Inferiore
Un’immagine eloquente della porta forzata al bivacco San GlisenteLa conosciutissima struttura montana di Berzo Inferiore
Un’immagine eloquente della porta forzata al bivacco San GlisenteLa conosciutissima struttura montana di Berzo Inferiore
Un’immagine eloquente della porta forzata al bivacco San GlisenteLa conosciutissima struttura montana di Berzo Inferiore

Una volta c’erano semplicemente i ladri. Oggi invece, chi offre un servizio di interesse pubblico deve fare spesso fare i conti con saccheggi e vandalismo insieme. Ne sanno qualcosa i gestori del bivacco San Glisente di Berzo Inferiore, alle prese con le conseguenze di un raid portato a termine l’altra notte da qualche sconosciuto (almeno per ora).

Il bivacco affianca la chiesetta dedicata al santo eremita, a circa 2000 metri di quota, e le due stanze dell’edificio che offre ospitalità a tantissimi escursionisti, e nel cuore della gente di Berzo, sono state prima vandalizzate e poi spogliate di alcuni materiali, con la scomparsa di attrezzature e utensili. Ad accorgersi dell’assalto sono stati alcuni cacciatori che passando in quota al mattino dopo hanno notato la porta del bivacco aperta ed evidentemente forzata.

Così è stata avvertita Claudia Morandini, presidente degli «Amici del San Glisente», l’associazione che si cura con grande impegno della costruzione montana. Alla responsabile del gruppo non è rimasto che prendere atto delle conseguenze dell’idiozia di qualcuno: la volontaria ha verificato che oltre al furto di un decespugliatore e di una motosega, di alcune chiavi inglesi, di mazze e accette e di altri attrezzi, nella casa montana è stata aperta anche una cassetta per il pronto soccorso, dalla quale sono state asportate delle siringhe.

NON SODDISFATTI della refurtiva, gli assalitori hanno poi rovistato dappertutto, mettendo mano anche negli armadietti della cucina e nella grande mensola a muro dove sono sistemate le cassette degli attrezzi ribaltandole e danneggiandole. Poi hanno anche forzato il contenitore in cui le persone che sostano nel bivacco lasciano le loro offerte destinate a opere di manutenzione della struttura, portando via anche alcune banconote. Infine se ne sono finalmente andati da un edificio punto di riferimento per gli escursionisti e fiore all’occhiello dell’associazione berzese, che si vedranno costretti ad affrontare ingenti spese per rimetterlo in sesto.

Ora gli «Amici» lanciano un appello: se qualcuno avesse notato movimenti o persone sospette nella zona è invitato a segnalare quello che ha visto al presidente dell’associazione. L.RAN.

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