La Casa del Parco riparte tra i mugugni

di Lino Febbrari
Una nuova avventura all’orizzonte per Casa del Parco di Cevo
Una nuova avventura all’orizzonte per Casa del Parco di Cevo
Una nuova avventura all’orizzonte per Casa del Parco di Cevo
Una nuova avventura all’orizzonte per Casa del Parco di Cevo

Riparte l’attività e ripartono le immancabili polemiche. La Casa del Parco di Cevo ha un nuovo gestore. Dopo le travagliate vicende che qualche mese fa costrinsero il precedente conduttore a gettare la spugna, il Parco dell’Adamello ha assegnato l’immobile all’imprenditore che dallo scorso anno in paese gestisce il campeggio Pian della Regina. Una nuova avventura, quindi, per il veneto Ilario Bonato, che ha accettato la sfida di rilanciare l’immagine della struttura ambientale e ricettiva sorta nei primi anni del nuovo millennio a fianco della Provinciale che conduce a Saviore, grazie all’onerosa ristrutturazione dello stabile della ex colonia Ferrari. «HO RIFLETTUTO bene e ho pensato che la Casa del Parco e il campeggio possono essere complementari - spiega il nuovo gestore - In particolare perché i turisti sono diversi. Al Pian della Regina ci vengono magari quelli che amano di più tende e roulotte, o essere autosufficienti con la cucina negli chalet. Qui invece possiamo offrire sia l’accoglienza, che gestiremo come bed & breakfast, che informazioni turistiche, visite al museo (una raccolta di minerali all’ingresso), al nostro giardino e anche attività culturali e didattiche legate all’ambiente che ci circonda». IN PROCINTO di lasciare la direzione dell’area protetta camuna per godersi la meritata pensione, Dario Furlanetto augura a Bonati di «superare le difficoltà che purtroppo hanno tutte le strutture che operano in montagna in condizioni spesso estreme, come lo sono queste zone di versante che si spopolano sempre più e sono mal servite dai servizi pubblici, ma di una bellezza straordinaria, e che nonostante ciò consentono a persone capaci che hanno volontà ed energia di poter sostenere quest’impegno e riuscire a trarne giovamento». Lo stesso auspicio formulato dall’assessore al Parco della Comunità montana, Giovan Battista Bernardi che aggiunge: «Su questa realizzazione creata per lo sviluppo turistico della Valsaviore negli ultimi dieci anni abbiamo investito parecchie risorse e ovviamente noi come amministratori siamo pronti a supportare la nuova gestione per potenziare l’offerta del territorio». Si diceva delle polemiche (mai sopite) che hanno accompagnato anche la presentazione del nuovo gestore. Il primo a storcere il naso è stato il sindaco di Cevo, che ha colto l’occasione per sferrare senza mezzi termini un attacco ai vertici dell’area protetta. «Ho chiesto molta più attenzione nei confronti della nostra vallata – afferma il primo cittadino Silvio Citroni - perché dopo trent’anni che il Parco esiste credo ci sia la necessità di crescere e non di calare. Mi rammarico perché, malgrado tutti gli sforzi fatti, non ho visto progressi da questo punto di vista». E anche l’ex primo cittadino Lodovico Scolari non è stato di certo tenero, mettendo nel mirino oltre al Parco pure l’amministrazione comunale. «Innanzi tutto sottolineo il fallimento delle funzioni e degli obbiettivi per cui questa struttura era stata concepita - dice Scolari - Doveva essere una scuola ambientale permanente, non lo è mai stata e non penso lo sarà adesso. Le responsabilità di tale disastro sono da addebitare alla proprietà, e quindi al Parco, ma anche il Comune non può chiamarsi fuori perché non si è mai posto il problema di raggiungere gli obbiettivi per cui la Casa era stata pensata e costruita». Una nuova gestione, dunque, ma le polemiche sono quelle di sempre. Adesso non resta che aspettare e vedere se le idee di Bonato sapranno rilanciare la struttura. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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