L’Adamello ritorna in trincea:
il maxi tricolore agita le acque

di Luciano Ranzanici
Uno dei tradizionali pellegrinaggi degli alpini in Adamello
Uno dei tradizionali pellegrinaggi degli alpini in Adamello
Uno dei tradizionali pellegrinaggi degli alpini in Adamello
Uno dei tradizionali pellegrinaggi degli alpini in Adamello

Manca ancora un anno, ma il dibattito già divampa. Da quando il Comitato di coordinamento per le celebrazioni dell’anniversario della Vittoria nella prima Guerra Mondiale, formato da enti ed associazioni e presieduto dall’ex ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, ha annunciato l’ambiziosa idea di Roberto Bontempi.

IL PRESIDENTE dell’associazione «Impronta Camuna», intende issare sulla parete nord dell’Adamello un gigantesco tricolore (1000 metri X 9 e del peso di 18 quintali): l’estate dell’anno prossimo la bandiera sarà quindi srotolata ed ancorata alla roccia, provocando un notevolissimo effetto ottico e fornendo ad ognuno una lettura assolutamente intelleggibile e motivata. L’iniziativa di «Impronta Camuna» sta però incontrando non poche contrarietà. Pochi mesi fa il Circolo Culturale Ghislandi aveva manifestato le proprie perplessità ed ora all’associazione presieduta da Giancarlo Maculotti s’accosta il Circolo di Legambiente Valle Camonica.

Guido Cenini, che ne è il presidente, a sua volta esprime «tutta la contrarietà all’idea di stendere una bandiera di 1 chilometro sulle montagne che hanno visto gli aspri combattimenti della prima guerra mondiale: riteniamo che ricordare le imprese e le vittime del disastroso evento con un gesto che va ad oscurare l’ambiente in cui si è svolto, non sia il modo migliore per esprimere solidarietà ed affetto». Cenini giudica poi assolutamente ingente la spesa che sarà affrontata per issare il tricolore ( 100.000 euro con sponsor quali Enel ed Aib), «una cifra che andrebbe indirizzata verso progetti di educazione alla pace, alla solidarietà, al lavoro senza confini per i giovani» e condivide l’idea lanciata da Maculotti per una celebrazione assolutamente diversa, che coinvolga le persone: «Ritrovarsi tutti, italiani ed austriaci al confine del Tonale, mano nella mano in una lunga catena umana, per un abbraccio che rappresenta il più grande segno di pace».

All’opposizione delle due associazioni potrebbero forse aggiungersene altre: la Conferenza stabile del Cai, le Guide alpine alle quali potrebbe essere demandato l’ancoraggio del tricolore e soprattutto l’Ana di Valle Camonica, che con le stesse guide e la Conferenza fa parte fra i tanti altri del Comitato di coordinamento ed il cui statuto (nazionale) all’articolo 2 (Scopi) prevede «la promozione dello studio dei problemi della montagna e del rispetto dell’ambiente naturale».

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