Ipotesi piattaforma, scatta la protesta

di Luciano Ranzanici
La piattaforma ecologica gestita a Breno dal Valle Camonica ServiziL’area artigianale dismessa all’interno della quale potrebbe essere ricavata la nuova piattaforma ecologica di Vallecamonica Servizi
La piattaforma ecologica gestita a Breno dal Valle Camonica ServiziL’area artigianale dismessa all’interno della quale potrebbe essere ricavata la nuova piattaforma ecologica di Vallecamonica Servizi
La piattaforma ecologica gestita a Breno dal Valle Camonica ServiziL’area artigianale dismessa all’interno della quale potrebbe essere ricavata la nuova piattaforma ecologica di Vallecamonica Servizi
La piattaforma ecologica gestita a Breno dal Valle Camonica ServiziL’area artigianale dismessa all’interno della quale potrebbe essere ricavata la nuova piattaforma ecologica di Vallecamonica Servizi

Per ora è soltanto una possibilità, un’idea lontana dal diventare un progetto, ma a Braone hanno deciso di non perdere tempo e di alzare le barricate. Nel mirino la ventilata ipotesi che Valle Camonica Servizi sposti la propria piattaforma ecologica per la raccolta differenziata e il riciclo dei rifiuti da località Onera, a Breno, all’area dismessa all’interno della quale fino a pochi anni fa operava la Habitat Legno. Portavoce del malcontento è Ulisse Poli, persona assai conosciuta a Braone anche per i suoi trascorsi amministrativi, che in pieno accordo proprio con una fetta consistente di residenti, ha inviato una lettera aperta al sindaco Gabriele Prandini e ai consiglieri comunali chiedendo lumi sulla notizia del possibile insediamento di Valle Camonica Servizi nel sito della famiglia Albertani. Anche Bresciaoggi lo scorso 27 febbraio aveva dato notizia di questa possibilità, scrivendo che l’area ex Habitat Legno era in ballottaggio con analoghi siti di media e bassa valle. I firmatari del documento di questo ideale comitato di cittadini, si dicono assai preoccupati. «È di questi giorni la notizia che la società di servizi di Darfo avrebbe seriamente l’intenzione di acquistare il vecchio stabilimento dell’Habitat Legno per trasferirvi la propria attività di riciclo», spiegano dal comitato. Facendo poi notare che «Valle Camonica Servizi non è un’azienda privata e ha il dovere di tener conto delle esigenze e dei problemi dei Comuni che hanno contribuito nel lontano 1980 alla sua costituzione attraverso la formazione del Consorzio Metano Valle Camonica. Per questo motivo siamo certi che la società di servizi non farebbe mai un’operazione di questa portata senza il consenso preventivo della popolazione». IL SINDACO Gabriele Prandini, preoccupato dalla diffusione di informazioni «imprecise», a sua volta ha indirizzato una lettera ai suoi amministrati, elencando schematicamente gli argomenti oggetto di dibattito, per poi approfondirli in modo esauriente. Il primo cittadino puntualizza: «Nessun progetto è stato presentato agli uffici comunali. Valle Camonica Servizi è sì interessata all’area, ma nulla è ancora stato deciso. È interesse dell’amministrazione, come di tutti noi, tutelare il nostro territorio, e quindi sin da ora possiamo garantire che se verrà effettuato un intervento, sarà tecnologicamente avanzato, perfettamente inserito nel tessuto urbano e paesaggistico, con zero impatto ambientale e paesaggistico». Prandini puntualizza poi che l’area è attualmente abbandonata e con presenza di lastre di amianto, e quindi una bonifica da parte di un privato è a vantaggio di tutti. «Essendo l’area privata e a vocazione industriale, qualsiasi azienda potrebbe insediarsi e l’amministrazione comunale e la popolazione avranno sicuramente più garanzie di serietà e di minor impatto con il territorio da una realtà pubblica come Valle Camonica Servizi, di cui il Comune è socio, rispetto a qualsiasi altra azienda privata - aggiunge Prandini - Se verrà presentato un progetto da quest’ultima, è intenzione dell’amministrazione creare un’apposita commissione per la valutazione dello stesso». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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