Il sabato di protesta
riaccende i riflettori
sul caso della «Nk»

Una istantanea della manifestazione di protesta a   Ceto
Una istantanea della manifestazione di protesta a Ceto
Una istantanea della manifestazione di protesta a   Ceto
Una istantanea della manifestazione di protesta a Ceto

Le quattro donne che si sono incatenate al cancello della loro ex fabbrica dando vita anche a uno sciopero della fame si aspettavano una partecipazione più ampia alla manifestazione promossa per ricordare la loro condizione di cassintegrate e quella, analoga, di tanti altri camuni. Ieri, invece, sul piazzale dell’ex «Nk» di Nadro di Ceto c’erano circa 150 persone a sostenere la battaglia per l’occupazione; compresi i sindaci della zona, con in testa Marina Lanzetti, i rappresentanti sindacali e il consigliere regionale Donatella Martinazzoli.

Delia Bonomi continua nello sciopero del cibo con la compagna della prima ora, e ora anche con Tina Ariossi e Daniela Squaratti: «Cento posti non possono rendersi disponibili in un attimo, ma c’è chi deve aiutarci. Siamo stanche di pacche sulle spalle e inutili incoraggiamenti. Siamo a pezzi ma non molliamo, questa manifestazione non è una pagliacciata e abbiamo anche chiesto al parroco di celebrare una messa per tutti i disoccupati della valle».

LA SOLIDARIETÀ alle donne e agli altri 70 ex dipendenti è stata manifestata dal sindaco di Ceto, in prima fila per trovare una soluzione: «In questo sito si può investire ancora e molto - ha affermato Lanzetti - e si deve attivare un progetto attuabile per garantire dignità e lavoro a queste persone». Ieri i partecipanti hanno raggiunto l’imbocco della superstrada senza creare problemi al traffico. E ora aspettano il tavolo istituzionale di mercoledì.L.RAN.

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